Il segretario di partito della Lega Matteo Salvini ha provato lunedì ad essere positivo, esultando per il risultato positivo delle elezioni per la coalizione di centrodestra. Tuttavia all’interno del partito si sta scatenando il putiferio, inutile dire che per loro si tratta di una sconfitta.

La lettura politica del netto calo di consensi, per il segretario leghista, descrive le ultime performances come quella di avere governato a tratti, durante la legislatura appena conclusa, prima con il Movimento 5 Stelle e poi con la larga coalizione di Draghi, mentre Giorgia Meloni si è sempre posizionata all’opposizione.

Per il momento ad esprimersi apertamente è soltanto Paolo Grimoldi, già segretario lombardo, per il quale si è davanti a un autentico disastro. Sulla ricandidatura di Fontana c’è un punto interrogativo: per Salvini non sarebbe in discussione, ma i numeri all’interno della coalizione sono cambiati. A Monza, per esempio, Fdi ha il 26%, la Lega è inchiodata all’11%. Nel collegio di Varese, quello da cui provengono sia il fondatore Umberto Bossi sia l’attuale governatore lombardo Attilio Fontana, Fdi sfiora il 30%, la Lega resta sotto il 15%. Stesso distacco (29-15) nel collegio di Bergamo. Nel collegio di Lumezzane, altra roccaforte del Carroccio, Fdi è al 34%, la Lega sotto il 18%. Fdi, nelle prossime settimane, potrebbe chiedere di riconsiderare la candidatura di Fontana.