Sanità

16/12/2022

Un vaccino Moderna contro il cancro: ecco i primi risultati. L’annuncio

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Un vaccino di Moderna contro il cancro: ecco i primi risultati. L’annuncio

Ha portato ad una riduzione del 44% del rischio di recidiva nei pazienti affetti da melanoma l’utilizzo di anticorpi monoclonali e di un vaccino a mRna. L’annuncio è arrivato da Moderna e da Msd dopo uno studio di fase 2 che ha associato un trattamento con Keytruda, anticorpo monoclonale ad un vaccino a mRna sviluppato con la stessa tecnica di quelli contro il Covid

Ecco come funziona il vaccino:
“Da un punto di vista strettamente tecnico, non si tratta di un vaccino – spiega la rivista Wired – ” Nel senso che non previene l’insorgenza della malattia, ma ne costituisce un trattamento. L’idea di fondo, però, è identica a quella utilizzata per i vaccini contro il coronavirus. “Abbiamo sviluppato una tecnologia che crediamo sia in grado di insegnare ai linfociti T a riconoscere le cellule cancerose e a distruggerle”, la sintesi di Bancel. In una parola, si tratta di immunoterapia. Il procedimento è simile a quello di Car-T, una tecnica già utilizzata con successo per trattare linfomi non-Hodgkin e alcuni tipi di leucemia. C’è però una differenza fondamentale. “Noi stiamo trattando un tumore solido”, dice il manager. Il successo di questa terapia, da verificare con lo studio di fase 3, farebbe insomma compiere un salto di qualità all’immunoterapia.

Lo studio ha visto la presenza di oltre un centinaio di pazienti, divisi in due gruppi:

“Lo studio ha coinvolto 157 pazienti affetti da melanoma in stadio III e IV, ovvero quelli rispettivamente in cui il tumore cresce più rapidamente e sviluppa metastasi – si legge ancora su Wired – ” Sono stati scelti soggetti con metastasi ai linfonodi rimovibili chirurgicamente e con alto rischio di recidiva, pazienti il cui tumore era stato rimosso chirurgicamente 13 settimane prima di ricevere la prima dose di farmaci e pazienti in remissione dopo l’intervento chirurgico.

I soggetti sono quindi stati divisi in due gruppi. Al primo è stato somministrato per un anno esclusivamente Keytruda. Al secondo, invece, sono state inoculate nove dosi di 4157/V940, oltre a 18 cicli da 200 milligrammi di anticorpi monoclonali, ad intervalli di tre settimane l’uno dall’altro. Il risultato è che questo secondo gruppo ha mostrato una riduzione del 44% del rischio di recidiva rispetto a quello trattato con il solo Keytruda, che già aveva dimostrato una riduzione della recidiva superiore del 42% a quella ottenuta con Yervoy, anticorpi monoclonali in uso dal 2011″.

Ora il trattamento combinato dovrà superare la Fase 3:

“Prima di arrivare sul mercato, il trattamento combinato con Keytruda e 4157/V940 dovrà superare il trial di fase 3 – prosegue Wired.it – ” Ovvero quello in cui si valuta il rapporto tra rischi e benefici arruolando un numero di pazienti nell’ordine delle migliaia. Moderna e Msd intendono confrontarsi con le autorità regolatorie per avviarlo nel 2023. Ma non si tratterà solo di valutare l’efficacia su larga scala di questo trattamento. Un primo obiettivo è quello di ridurre da 45 a 30 giorni i tempi di produzione del vaccino a mRna. Il secondo passaggio, più importante in un’ottica generale, è quello di valutare l’efficacia di questo trattamento anche per patologie diverse dal melanoma.  L’ad di Moderna non dice, al momento, quali siano le patologie per le quali le due aziende intendano lanciare questi trial. Negli Stati Uniti, però, Keytruda è autorizzato anche per il trattamento di altre patologie oncologiche, come il cancro del polmone non a piccole cellule, il carcinoma a cellule squamose della testa e del collo, il linfomia di Hodgkin e quello diffuso a grandi cellule B. Oltre a patologie oncologiche dell’apparato digerente, dell’esofago, della cervice uterina e del rene. Ma anche del tumore della mammella triplo negativo, la forma più aggressiva di cancro al seno. È logico quindi pensare che una o più di queste patologie possano essere incluse nei trial di fase 3 per il trattamento con anticorpi monoclonali e vaccini a mRna.

 

 

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