
Milano – Incendiano una pasticceria in cambio di 500 euro. Arrestati 5 ragazzi
Milano – Incendiano una pasticceria in cambio di 500 euro. Arrestati 5 ragazzi
Hanno incendiato una pasticceria di Milano, nei pressi di piazza Piola.
I fatti risalgono ad alcune settimane fa. A seguito delle indagini questa mattina i Carabinieri del Comando Provinciale di Milano hanno arrestato nel Milanese e nella provincia di Agrigento cinque giovani. I ragazzi sono tutti italiani e hanno un’età compresa fra i 18 e i 20 anni.
I 5 sono ritenuti responsabili in concorso dei reati di incendio e danneggiamento aggravato.
“I Carabinieri, coordinati dalla Dda di Milano affiancando alle indagini tradizionali anche attività tecniche e lo studio dei social network – riporta l’Ansa – ” hanno accertato che all’1.30 del 19 ottobre i cinque soggetti, uno dei quali è impiegato proprio presso la pasticceria, dopo aver praticato un taglio nella saracinesca con un flessibile, hanno versato all’interno del locale una grande quantità di liquido infiammabile. Appiccate le fiamme, l’incendio ha devastato l’esercizio commerciale (oggetto di altri due episodi analoghi nei mesi precedenti) mentre gli autori sono fuggiti a bordo di un’auto a noleggio. Secondo i carabinieri, la gang stava programmando un altro raid con le stesse modalità.
In seguito alle perquisizioni eseguite questa mattina nei confronti dei cinque arrestati e di altri tre soggetti, indirettamente coinvolti nella vicenda, sono stati rinvenuti i vestiti e il flessibile utilizzati durante l’attentato, circa 15 grammi di cocaina suddivisa in dosi, 45 grammi di hashish e materiale per il taglio e il confezionamento della sostanza stupefacente, custodita da un fiancheggiatore della gang”.
I 5 ragazzi per il rogo avrebbe guadagnato 500 euro, soldi intascato il pomeriggio successivo, come confermato da un 19enne in una chat con un amico.
In casa di uno dei giovani è stata trovata una pistola scacciacani priva del tappo rosso. I componenti della banda sono stati traferiti nel carcere San Vittore, a Milano, e nel carcere di Agrigento.