Il motore a combustione non sparirà nel 2035 – Ecco i motivi

10/01/2023

Il motore a combustione non sparirà nel 2035 – Ecco i 3 motivi
Il 2035 sarà l’anno in cui  in tutti i 27 Paesi dell’Unione europea non saranno più immatricolate auto con motore a combustione, quindi alimentate con benzina e diesel.

Dal 2030, inoltre, non verranno più concessi incentivi ai costruttori per i veicoli a zero o a basse emissioni. In compenso i produttori dovranno ridurre del 55% le emissioni delle nuove auto immesse sul mercato, e del 50% dei nuovi veicoli commerciali.

Ma il motore a combustione sparirà dalle catene di produzione europee dal 2035? La risposta, assicurano gli esperti,  è “no”.

Le tre ragioni sono illustrate dal sito Europa.today.it, che fa il punto della situazione:

La prima ragione “è che, grazie alle pressioni del governo italiano, che ha condotto una potente ed efficace operazione di lobbying sugli eurodeputati (con il sostegno tacito di un pezzo del governo tedesco), il testo fin qui concordato prevede una esenzione per le auto di lusso, che potranno ancora essere vendute con i classici motori termici fino al 2040. La norma è stata ribattezzata “salva-Ferrari”, per via dell’impegno tricolore a suo supporto, ma in realtà salva altri marchi storici come la Porsche, di cui è un gran collezionista il ministro delle Finanze Christian Lindner, fiero sostenitore delle auto a benzina.

“La seconda ragione – si legge ancora su Europa.today.it – “è contenuta in una clausola inserita dai ministri Ue: “Nel 2026 – si legge – la Commissione valuterà i progressi compiuti verso il raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni del 100% (ossia dello stop a benzina e diesel, ndr) e la necessità di riesaminare tali obiettivi tenendo conto degli sviluppi tecnologici, anche per quanto riguarda le tecnologie ibride plug-in e l’importanza di una transizione praticabile e socialmente equa verso emissioni zero”. In sostanza, nel 2026, qualora dovessero esserci problemi “pratici” o “sociali”, Bruxelles potrebbe decidere di rinviare lo stop al motore a combustione, almeno per quelli ibridi o che utilizzano i cosiddetti e-fuel, o biocarburanti.

Quali tipi di problemi potrebbero verificarsi? Per l’industria europea, la maggiore criticità oggi è ridurre il gap con Asia e giganti come Tesla nella produzione di auto elettriche e nell’approvvigionamento della “nuova benzina”, ossia le batterie e le materie prime che le alimentano, come il litio. Correlato a questo problema, c’è quello del costo dei veicoli elettrici, che potrebbe essere insostenibile per le famiglie a basso reddito. Il tutto potrebbe avere ripercussioni pesanti sul fronte occupazionale. La crisi energetica e l’inflazione galoppante di questi mesi, avvertono diversi esperti, potrebbero durare a lungo, forse anche fino al 2025. Ecco perché la Commissione potrebbe avere più di un valido motivo per sfruttare la clausola inserita dai ministri Ue (pare su pressione della Germania, il cui governo è diviso tra i verdi e i liberali, quest’ultimi contrari alla stretta) e rinviare lo stop generale al motore combustione al di là del 2035.

“Al tavolo dei ministri Ue – conclude il sito Europa.today.it – ” la discussione su tale clausola è stata legata a doppio filo a quella sui biocarburanti. I cosiddetti e-fuel sono quelli prodotti a partire dal grano o dall’olio di girasole (il 5% del grano europeo è utilizzato a tale scopo, dice l’ong Transport&Environment). Ma in questa categoria rientrano anche l’idrogeno o i carburanti prodotti combinando energia rinnovabile e le emissioni di Co2 dell’industria pesante, come previsto dal progetto francese della compagnia energetica Engie con il gigante dell’acciaio ArcelorMittal. Il mercato degli e-fuel è visto con attenzione anche dagli ambientalisti quando si tratta di decarbonizzare i trasporti aerei e marittimi per esempio. Ma non se il loro uso è legato al trasporto su strada. Il vantaggio per i costruttori europei è che i biocarburanti bruciano nei motori a combustione interna. I ministri Ue hanno concordato di lasciare aperta la porta agli e-fuel. Infine, c’è una terza ragione per cui la produzione di auto a benzina e diesel non di lusso potrebbe continuare anche dopo il 2035, e lo ha spiegato qualche settimana fa il commissario europeo all’Industria Thierry Breton: i costruttori potrebbero vendere i modelli al di fuori dell’Ue, laddove il motore a combustione non sarà messo al bando. Si pensi all’Est Europa, o alla Turchia, o al Nord Africa. Certo, non è proprio etico alimentare altrove l’inquinamento che è vietato in casa (del resto, il Pianeta sempre quello è). Ma questo, per ora, non sembra un problema per Bruxelles”.

 

Ti è piaciuto l’articolo?

Condivilo su tutti i social e menziona MilanoNews24 | Le notizie da Milano in tempo reale

Potrebbero interessarti

In Italia e in Grecia le persone sono più povere di 20 anni fa: sono i peggiori Paesi in Europa. Il crollo del reddito reale

In Italia e in Grecia le persone sono più povere di 20 anni fa: sono i peggiori Paesi in Europa. Il crollo del reddito reale

L’Italia e la Grecia sono gli unici due Paesi dell’Unione Europea dove i cittadini risultano oggi più poveri in termini reali rispetto a vent’anni fa. Tra il 2004 e il 2024, infatti, il reddito reale pro capite in Europa è cresciuto mediamente del 22,3%, con incrementi significativi in nazioni come Germania (+24,3%), Francia (+21,2%) e […]

03/12/2025

Addio a Maurizio Sella – Storico presidente della Banca: dallo sportello alla guida del gruppo

Addio a Maurizio Sella – Storico presidente della Banca: dallo sportello alla guida del gruppo

Maurizio Sella, figura storica della banca che porta il suo nome, si è spento a 83 anni dopo oltre sei decenni trascorsi nel mondo del credito. È stato l’emblema del banchiere tradizionale, capace però di traghettare un istituto nato come realtà locale verso un modello moderno e altamente tecnologico, preservandone allo stesso tempo l’autonomia in […]

24/11/2025

Lapo Elkann, i conti sono in rosso – Le sue holding in perdita e lui deve mettere mani al portafoglio. Ecco le cifre

Lapo Elkann, i conti sono in rosso – Le sue holding in perdita e lui deve mettere mani al portafoglio. Ecco le cifre

La situazione economica delle società riconducibili a Lapo Elkann continua a essere complessa. Dopo aver ceduto Italia Independent, l’imprenditore dispone ormai soltanto di due holding operative, entrambe caratterizzate da risultati negativi. Come riportato da Open, la prima – L.Holding srl – controlla circa un quinto della compagnia svizzera Youngtimers AG, che nell’ultimo bilancio ha visto […]

21/11/2025

Maserati in calo ovunque – Vendite sempre più rare (tranne che in un Paese): ecco la strategia della Casa del Tridente

Maserati in calo ovunque – Vendite sempre più rare (tranne che in un Paese): ecco la strategia della Casa del Tridente

Negli ultimi mesi i dati sulle immatricolazioni Maserati mostrano un trend sempre più evidente: la casa del Tridente continua a perdere terreno quasi ovunque. La direzione guidata da Jean-Philippe Imparato parla di una scelta consapevole, orientata alla rarità e alla redditività più che ai volumi. Eppure, osservando i numeri, il quadro appare come un rallentamento […]

15/11/2025

Dazi di Trump – Crolla del 21 % l’Export italiano. Gli ultimi dati

Dazi di Trump – Crolla del 21 % l’Export italiano. Gli ultimi dati

L’imposizione dei nuovi dazi statunitensi voluti dall’amministrazione Trump sta colpendo duramente il commercio estero italiano. Secondo i più recenti dati diffusi dall’Istat, nel mese di agosto – il primo dall’entrata in vigore dell’accordo sulle tariffe tra Washington e Unione Europea – le esportazioni italiane hanno subito un calo complessivo dell’1,1% in valore e del 2,8% […]

04/11/2025

Campari, terremoto nella Finanza – La Guardia di Finanza sequestra azioni per 1,2 miliardi di euro. Cosa è successo

Campari, terremoto nella Finanza – La Guardia di Finanza sequestra azioni per 1,2 miliardi di euro. Cosa è successo

Un vero scossone nel mondo della finanza italiana: la Guardia di Finanza di Milano, su disposizione della Procura di Monza, ha eseguito un sequestro preventivo di oltre 1,2 miliardi di euro nei confronti della holding lussemburghese Lagfin Sca, principale azionista del Gruppo Campari. L’indagine ruota attorno a una presunta evasione fiscale di dimensioni miliardarie, legata […]

01/11/2025

Orsini (Confindustria): “L’Europa è a un bivio, serve una nuova strategia industriale”. La lettera aperta

Orsini (Confindustria): “L’Europa è a un bivio, serve una nuova strategia industriale”. La lettera aperta

Il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, in una lettera aperta pubblicata sul Corriere della Sera, lancia un appello deciso all’Unione Europea: «Il tempo della cautela è finito». Secondo Orsini, l’Europa si trova di fronte a una sfida cruciale per la sua sopravvivenza economica e sociale, mentre Stati Uniti e Cina rafforzano le proprie industrie e […]

30/10/2025

Amazon avvia licenziamenti di massa – E’ il più grande taglio di posti di lavoro della sua storia: circa 30mila dipendenti

Amazon avvia licenziamenti di massa – E’ il più grande taglio di posti di lavoro della sua storia: circa 30mila dipendenti

Amazon ha avviato una massiccia operazione di riduzione del personale, la più grande mai realizzata nella sua storia. L’azienda di Seattle, secondo quanto anticipato da Reuters il 27 ottobre, ha iniziato a licenziare circa 30.000 dipendenti degli uffici, pari al 10% del personale impiegatizio, su un totale di 1,55 milioni di lavoratori nel mondo. I […]

29/10/2025

La BCE invita a tenere contanti in casa, ecco perché – Scenari di crisi in cui il cash può salvare

La BCE invita a tenere contanti in casa, ecco perché – Scenari di crisi in cui il cash può salvare

La Banca Centrale Europea, mentre lavora al progetto dell’euro digitale, invita i cittadini a non rinunciare al denaro contante. In un recente studio intitolato “Keep calm and carry cash”, l’istituto spiega come le banconote abbiano rappresentato un’ancora di salvezza in diverse crisi recenti – dalla pandemia al conflitto in Ucraina, fino al blackout che ha […]

28/10/2025