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27/01/2023

GPT-3: funzionano i sistemi di scrittura basati sull’intelligenza artificiale – I limiti e le possibilità

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GPT-3: funzionano i sistemi di scrittura basati sull’intelligenza artificiale – I limiti e le possibilità

Funzionano i sistemi di scrittura basati sull’intelligenza artificiale. Al punto che a volte è difficile distinguere un testo scritto dal chatbot di OpenAI da uno scritto da un essere umano.
L’ultima evoluzione dei sistemi di scrittura che utilizzano l’intelligenza artificiale è chiamata ‘GPT-3’ (Generative Pre-trained Transformer). Il programma utilizza il ‘deep learning’, è può produrre testi in un linguaggio molto simile a quello umano. Già a  New York è stato vietato l’uso delle chat GPT dopo che alcuni studenti avevano falsificato le prove d’esame.

Ma come funziona il modello GPT-3? Lo spiega il sito specializzato am.pictet.it: “GPT-3 è il terzo modello della serie GPT, creata da OpenAI, un’azienda di ricerca sull’intelligenza artificiale con sede a San Francisco. La novità dell’ultima versione, introdotta a maggio 2020, è la capacità di calcolo: GPT-3 ha infatti una capacità di 175 miliardi di parametri di apprendimento automatico. Di fatto, è in grado di creare contenuti per qualsiasi finalità, alimentando in tempo reale la conversazione anche con differenti stili linguistici, sulla base di quanto appreso in precedenza, rispondendo anche a domande complesse con frasi complete. Per funzionare, GPT-3 è stato “allenato” con una grande quantità di dati linguistici, in modo da apprendere le regole del linguaggio umano e generare testi simili a quelli scritti dalle persone.

“Nello specifico – si legge ancora su m.pictet.it – ” gli ingegneri di OpenAI hanno addestrato GPT-3 con una tecnica di apprendimento automatico conosciuta come “deep learning”, che tenta di imitare il funzionamento del cervello umano per riconoscere i pattern (modelli replicabili) in grandi quantità di dati. Si creano così reti neurali artificiali organizzate in diversi strati, dove ogni strato calcola i modelli per quello successivo, in modo che l’informazione venga elaborata via via in maniera sempre più completa.

Cosa riesce a fare il programma? Così spiega il sito:

“scrivere testi automaticamente, come articoli, post o interi saggi;
evitare refusi ed errori grammaticali;
utilizzare stili diversi per finalità diverse;
riassumere testi lunghi e complessi rendendoli più corti e comprensibili;
tradurre i testi da una lingua a un’altra con un alto livello di attendibilità;
fare coding: GPT-3 può tradurre il linguaggio naturale in codice, programmando applicazioni o interi siti web. Può scrivere in python, html, css e javascript e altri linguaggi partendo da istruzioni fornite dal linguaggio umano.
Inoltre, a novembre 2022, è stato lanciato un chatbot chiamato ChatGPT. Esso è in grado di fornire un livello di conversazione al pari di un umano: quando gli viene posta una domanda dall’utente, ChatGPT è in grado di rispondere e risolvere problemi anche complessi, impiegando il web come database di informazioni”.

Ma sono moltissimi i  limiti e le critiche rivolte ai sistemi di scrittura automatica

“Alcuni studi – prosegue am.pictet.it – “hanno rivelato come il sistema GPT-3 tende però ad amplificare la diffusione di pregiudizi o informazioni imprecise, se non addirittura errate, mediante la replica di modelli e stereotipi. Per questo, eventuali applicazioni in ambiti molto delicati come la medicina o la finanza sono ancora viste con scetticismo. Il crescente uso di tecnologie di scrittura automatizzata, come GPT-3 e altri, ha sollevato anche preoccupazioni riguardo la produzione originale di paper accademici. Inoltre, essendo in grado di scrivere testi in maniera molto simile a quanto farebbe un cervello umano, da più parti sono state espresse preoccupazioni sul pericolo di campagne di disinformazione o truffe. Ma c’è anche l’aspetto ambientale. Modelli linguistici di grandi dimensioni, come GPT-3, per la fase di apprendimento e memorizzazione dei modelli, richiedono il consumo di una grande quantità di energia”.

 

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