
Arriva a Milano il primo panino con farina di grillo – Super proprietà nutrizionali, ecco quanto costa
Arriva a Milano il primo panino con farina di grillo – Super proprietà nutrizionali, ecco quanto costa
Dopo circa 3 settimane dal via libera ufficializzato dall’Unione europea, la farina di grillo arriva anche a Milano, con un hamburger ‘verde’. Lo ha messo in commercio il ristorante Pane & Trita di via Muratori.
Il suo nome è Grillo Cheeseburger. “Ci stavamo lavorando da un anno” – raccontano dalla catena – “appena la Ue ha dato il via libera ci siamo mossi”.
Il verde intenso del panino non è però dato dalla farina di grillo, ma riprende i colori dall’alga spirulina.
L’hamburger è fatto con scamorza fusa, cavolo viola, patate fritte e diverse salse. Poi il burger, vegano, composto da fagioli cannellini, patate al vapore, pane grattugiato, acqua, olio di girasole, lievito, sale, estratto di manzo d’orzo, sale e farina di grillo domestico.
“Lo scorso 24 gennaio – spiega la pagina Fanpage – “l’Ue ha autorizzato la vendita di prodotti alimentari ricavati da determinati insetti. Tra questi, c’è anche il grillo domestico, dal nome scientifico Acheta domesticus, e la sua farina. Contrariamente al nome, e al timore di alcune persone, questi insetti non sono stati catturati a casa di qualcuno, o tra i campi, né tantomeno sono liberi di saltellare nelle cucine. Ci sono sparsi per l’Europa allevamenti controllati e certificati. Pane & Trita, in particolare, per i suoi locali basati in Brianza e a Milano, importa la farina di grillo da un produttore tedesco. Per alcuni aspetti è considerato un possibile alimento del futuro. Le sue proprietà sono invidiabili con vitamina B12, ferro, fosforo, sodio, calcio, fibre e proteine, ma ad oggi il suo costo è alquanto proibitivo visto che viaggia intorno ai 70 euro al chilo”.
Per il momento la produzione del locale è limitata a 100 Grillo Cheeseburger al giorno.
Il costo? 13,90 euro.
“Abbiamo battuto tutti sul tempo, ma i nostri piatti di carne ci saranno sempre” – concludono dalla catena- “Al di là dell’aspetto provocatorio, è un passo in avanti: un cibo molto proteico ma anche sostenibile, a livello di impatto ambientale inquina un decimo rispetto ad altre carni”.