I Manager in Italia sono troppo pochi e solo un quarto è donna – L’inchiesta

24/07/2023

I Manager in Italia sono troppo pochi e solo un quarto è donna – L’inchiesta

E’ uscito in questi giorni il nuovo  report di Manageritalia, che evidenzia la carenza di manager in Italia, con una percentuale che corrisponde al 3,6% del totale degli occupati, ben al di sotto dei numeri di Francia, Germania e Spagna.

Dallo studio emerge che i manager italiani sono prevalentemente uomini over 50 e residenti nel Nord Italia. Inoltre, le donne rappresentano solo un quarto del totale dei manager, con un gap di genere particolarmente marcato tra i 50 e i 65 anni.

Nonostante le donne diventino manager mediamente prima degli uomini, indicando una maggiore attenzione alla parità di genere, risulta più difficile per loro mantenere l’incarico dirigenziale.

La ricerca suggerisce che le aziende con più manager presentano migliori performance in termini di salari medi, quote di mercato, e produttività del lavoro. Tuttavia, questo fenomeno è trainato dal 10% delle migliori imprese, mentre il 10% delle peggiori presenta dati negativi o nulli.

“Si può dire – spiega la pagina die economia del Corriere della Sera – “che le imprese italiane sono gestite in larga parte da manager residenti nel nord Italia, uomini e in età adulta. «È vero che al Nord troviamo il maggior numero di multinazionali e di imprese medio-grandi che fanno ricorso alla managerialità — dichiara Mario Mantovani, presidente di Manageritalia— ma al Sud, e non solo, pesa la presenza di imprese medie e piccole che per il 70% sono a conduzione familiare e non fanno ricorso agli esterni». Il report però ci fornisce anche i dati di un’altra tendenza per così dire di carattere controintuitivo. Nella classe dimensionale d’impresa tra i 10 e i 20 addetti il numero di dipendenti coordinati da un manager è nove. Nelle classi superiori il numero di dipendenti per dirigenti passa a 15, poi a 28 ed esplode a 60 nella classe dimensionale oltre i 250 addetti mostrando come il grado di responsabilità e il personale coordinato da ogni manager aumenti nelle imprese più grandi. La spiegazione potrebbe risiedere nel probabile maggior ricorso a contratti di tipo consulenziale per ricoprire funzioni de facto manageriali, ma comunque l’aumento dei dipendenti per manager «appare notevole». E fa dire a Mantovani che la struttura gerarchica delle imprese italiane tende a diventare più piatta”.

“Costruendo pochi livelli manageriali – conclude il Corriere della Sera – “l’azienda supervisiona meno i dipendenti promuovendone il coinvolgimento nel processo decisionale, migliora la velocità di comunicazione ma subisce come contraltare la mancanza di una persona di riferimento e di chiarezza sul ruolo specifico. La scelta però della struttura piatta appare ormai compiuta e a trainare questa tendenza è il settore dei servizi, che mostra un rapporto addetti-manager molto alto nelle grandi imprese. Dalle quantità passiamo alle qualità. C’è una correlazione tra indice di managerialità e performance delle imprese? Le aziende con più manager performano meglio? La risposta che viene dal report  è positiva. Dove ci sono proporzionalmente più manager i salari medi sono più elevati, i Roa più alti, la quota di mercato più ampia, la produttività del lavoro idem e le imprese hanno in media più asset. Ogni punto percentuale in più di manager vale +0,64% di salario medio, 3,4% di produttività del lavoro e +0,84% per gli asset intangibili”.

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