
Agnelli-Elkann: ora è giallo sull’eredità: “Sparita un’intera collezione d’arte, 600 opere”. Valgono centinaia di milioni di euro
Agnelli, ora è giallo sull’eredità: “Sparita un’intera collezione d’arte, 600 opere”. Valgono centinaia di milioni di euro
Il patrimonio artistico di Gianni Agnelli, storico patron della Fiat scomparso nel 2003, è al centro di uno scontro fra la figlia Margherita e i tre nipoti, John, Lapo e Ginevra Elkann.
Circa 636 opere d’arte di maestri come Monet, De Chirico, Balla e molti altri, dal valore di centinaia di milioni di euro, sembrano essere misteriosamente sparite.
Gli immobili da cui mancherebbero le opere sono quelli di Torino e Roma: Villa Frescot, Villar Perosa e un attico vicino al Quirinale.
Secondo i legali di Margherita, questi beni di grande valore, precedentemente di proprietà del padre, mancherebbero dalle abitazioni.
I fratelli Elkann, tuttavia, sostengono che alcune delle opere appartenevano a Marella, la moglie di Gianni, e che pertanto sarebbero dovute andare in eredità a loro.
“Le opere, sostengono gli Elkann – spiega Il Messaggero – ” appartenevano a Marella che le aveva acquistate, e non a Gianni: motivo per cui, come stabilito dalla consorte dell’Avvocato nel suo testamento, avrebbero dovuto passare in eredità ai tre nipoti. Una ricostruzione che però viene contestata da Margherita”.
La questione è ora oggetto di un’indagine della procura di Milano, mentre il ministero della Cultura potrebbe intervenire per mettere sotto tutela alcune delle opere. La storia rappresenta un ulteriore capitolo nella lunga saga sull’eredità di Agnelli.