“Volevano uccidere Giorgia Meloni” – Arrestato gruppo Neo-Nazi: “E’ una traditrice”
“Volevano uccidere Giorgia Meloni” – Arrestato gruppo Neo-Nazi.
Un’inchiesta della procura ha smascherato un pericoloso piano orchestrato dalla cellula neonazista Werwolf Division, che puntava a organizzare un colpo di Stato e a eliminare fisicamente la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Dodici persone sono state arrestate con accuse che vanno dal terrorismo al possesso illegale di armi, fino alla propaganda e istigazione all’odio per motivi razziali, etnici e religiosi.
La figura di Giorgia Meloni era stata presa di mira dai membri del gruppo, che la consideravano una “traditrice” per il suo passato fascista e per le sue posizioni da premier. In una conversazione intercettata, uno degli indagati, Salvatore Nicotra, aveva dichiarato di volerle sparare “un colpo in testa”. Il piano prevedeva un attentato a Montecitorio e includeva dettagliate fasi operative, come sopralluoghi tra il Parlamento e Palazzo Chigi, attività di dossieraggio e la ricerca di un cecchino per l’esecuzione.
L’indagine, avviata nel 2019 dopo che la Digos aveva scoperto un canale Telegram gestito dalla cellula, ha rivelato una struttura organizzata con piani di addestramento in poligoni clandestini, armi ottenute illegalmente e una rete di collegamenti con gruppi estremisti, tra cui Forza Nuova e jihadisti. T
Le attività del Werwolf Division erano accompagnate da una retorica estremista. Nelle loro chat negavano l’Olocausto e promuovevano teorie complottiste sulla sostituzione etnica. Reclutavano nuovi adepti attraverso il web e diffondevano materiale propagandistico. Uno degli indagati, Fabio Tuiach, ex consigliere comunale di Trieste e già legato alla Lega e a Forza Nuova, risulta coinvolto anche se non arrestato.
Secondo il giudice per le indagini preliminari il gruppo si ispirava ai modelli dei Nuclei Armati Rivoluzionari e operava come un’organizzazione terroristica, con una struttura gerarchica e piani strategici per destabilizzare il Paese attraverso la violenza. L’indagine continua a fare luce su un sistema che mescolava ideologie neonaziste, violenza e odio organizzato.
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