
Milano come Londra: “Area B e Area C a pagamento per tutti”, arriva la nuova proposta contro lo smog alle stelle
Milano: la proposta anti-smog: più ticket, meno auto, fondi reinvestiti nei mezzi pubblici
La mobilità milanese resta in emergenza e il dibattito su Area B e Area C torna ad accendersi. Secondo i dati raccolti dal consigliere di maggioranza Enrico Fedrighini, la città vive una situazione critica: congestione in aumento, mezzi pubblici rallentati fino a una media di appena 9 km/h – a fronte dei quasi 20 di Berlino – e livelli di inquinamento oltre i limiti Ue per 67 giorni all’anno.
Al centro delle criticità ci sono le automobili: oltre 700mila veicoli privati di residenti e 650mila ingressi quotidiani in Area B occupano circa il 70% dello spazio stradale, compresi parcheggi e corsie.
Per Fedrighini, la strada non è moltiplicare Ztl o pedonalizzazioni spot, ma potenziare i sistemi già attivi, seguendo il modello di Londra.
Nella capitale britannica, infatti, la Congestion Charge e la Ulez hanno prodotto risultati concreti: traffico ridotto del 30%, congestione diminuita del 18% e un aumento del 33% nei viaggi in autobus. Milano, secondo la proposta, dovrebbe muoversi nella stessa direzione con tre misure principali: anticipare alle 7 del mattino l’attivazione delle telecamere, alzare il ticket di Area C ad almeno 10 euro per tutti i veicoli – comprese elettriche e ibride – e introdurre un pedaggio anche per Area B, con esenzioni soltanto per chi utilizza il car pooling.
Le risorse raccolte sarebbero destinate a rafforzare il trasporto pubblico e la mobilità sostenibile: nuovi bus, corsie preferenziali e piste ciclabili realmente funzionali. «Non bastano ciclabili disegnate sull’asfalto o pedonalizzazioni tattiche – avverte Fedrighini –. Finché non si ridurrà lo spazio fisico dedicato alle auto, la congestione rimarrà invariata, se non peggiore».