
Milano – Achille Costacurta rivela: “Ho tentato il suicidio rubando 7 bottiglie di metadone. Vivo per miracolo”
Achille Costacurta, ospite dell’ultimo appuntamento di Verissimo, ha ripercorso davanti a Silvia Toffanin le tappe più buie della sua vita, segnate da dipendenze, Tso ripetuti e un drammatico gesto estremo.
Il giovane, figlio di Martina Colombari e Billy Costacurta, ha raccontato come il suo rapporto con le sostanze sia iniziato molto presto, dopo un’infanzia segnata da conflitti e difficoltà nel gestire le emozioni. Da bambino, spiega, “Mi arrabbiavo se percepivo delle ingiustizie”, e il primo campanello d’allarme arrivò quando fu escluso dall’esame di terza media nonostante i buoni risultati scolastici, proprio a causa del comportamento.
L’ingresso alle superiori segnò l’inizio dell’uso di droga: “Ho cominciato fumando le canne e sono andato avanti fino ai 19 anni”. Il percorso degenerò rapidamente. A scuola, “mi hanno trovato un coltello a un manganello nell’armadietto”, evento che lo portò a una denuncia e poi all’ingresso in una comunità minorile per quasi due anni. Un periodo durissimo, scandito dalle visite rare dei genitori e dalle lettere della madre che cercavano di fargli sentire comunque vicinanza.
Il passaggio più drammatico della sua testimonianza riguarda il gesto che lo ha portato vicino alla morte: “Una sera ho sfilato le chiavi dell’infermeria e dopo aver chiuso dentro l’operatore ho preso sette bottiglie di metadone e sono finito in coma”. Al risveglio, il volto disperato dei genitori gli fece capire quanto fosse arrivato al limite.
Dopo un altro periodo critico in Colombia, dove l’abuso di sostanze lo aveva messo in serio pericolo, il rientro in Italia lo spinse a farsi aiutare da una clinica specializzata. Lì emerse una diagnosi che cambiò tutto: l’Adhd. Da quel momento, racconta, “Oggi prendo un farmaco per l’Adhd. Non ho più fatto uso di sostanze. Non si finisce mai di combattere per la vita: ho imparato che la cosa più importante nella vita è il tempo”.
Oggi Achille guarda avanti, consapevole del proprio percorso e determinato a lasciarsi alle spalle l’incubo delle dipendenze.
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