
A Milano anche le spese condominiali schizzano alle stelle – Sono le più care in Italia, oltre il 60% della media nazionale. (e crescono i morosi)

Milano e il caro-spese condominiali: costi più alti d’Italia e morosità in crescita. Nel panorama immobiliare italiano, Milano si distingue — ancora una volta — per essere la città più onerosa anche in termini di spese condominiali. Secondo un’indagine condotta nel 2023 da Changes Unipol, i residenti del capoluogo lombardo sborsano ogni mese in media 162 euro per le spese di condominio, ben oltre la media nazionale. A titolo di confronto: a Torino se ne spendono 119, a Roma 108 e a Napoli appena 76. Una ricerca precedente del portale Immobiliare.it indicava addirittura una media di 171 euro per Milano, quasi il doppio rispetto alla media italiana di 92 euro.
Anche tra palazzi simili possono esserci differenze significative. La gestione del riscaldamento è uno degli aspetti più variabili: nei vecchi edifici con impianti centralizzati non è possibile misurare i consumi reali, quindi le spese si dividono in base ai millesimi. Al contrario, dove sono installati contatori individuali e valvole termostatiche, il costo può essere più equo. Gli appartamenti più recenti con caldaia autonoma pagano in base al consumo effettivo, ma vanno aggiunti i costi per manutenzione e controlli. Anche l’efficienza energetica dell’immobile incide molto: edifici di nuova costruzione o ristrutturati spendono di meno.
Servizi comuni: tra comodità e spese extra
Un altro elemento che pesa sul bilancio condominiale è la presenza del portiere. A Milano molte palazzine storiche avevano il servizio attivo, ma col tempo lo hanno eliminato per contenere i costi, affidandosi a imprese esterne per le pulizie. Sebbene ciò generi un risparmio, può comportare disagi quotidiani — come la gestione delle consegne.
Amministrazione e spese straordinarie
Il compenso annuale per l’amministratore condominiale è in genere contenuto, aggirandosi sui 100 euro per appartamento. Ma quando si affrontano lavori straordinari — rifacimento facciate, tetti, impianti — i costi lievitano sensibilmente. In questi casi l’amministratore ha diritto a un compenso extra, solitamente tra l’1% e il 2% del totale dei lavori.
Proprio in quest’ambito Milano si distingue per i costi particolarmente elevati: i compensi per tecnici e imprese sono tra i più alti d’Italia. Secondo il Ministero del Lavoro, nel 2024 gli operai del settore edile nel capoluogo lombardo percepiscono da 27,77 a 34,97 euro all’ora, rispetto alla media nazionale di 25,94–33,16 euro. Una differenza che può arrivare fino al 7%.
A questi si aggiungono le spese legate alla logistica urbana: difficoltà di accesso, trasporto materiali, parcheggi e permessi fanno lievitare i costi. La Cosap, tassa per l’occupazione del suolo pubblico, varia molto: un cantiere di 100 mq per 90 giorni può costare quasi 28 mila euro in via Brera, oltre 18 mila in piazza Oberdan e più di 8 mila in zona Corvetto.
Morosità in aumento: un trend allarmante
Ma c’è anche un dato critico: a Milano il 9,3% dei condomini soffre di morosità, secondo Anamni, l’associazione nazionale degli amministratori. Solo Roma fa peggio, con oltre il 22%. E la situazione rischia di peggiorare: si stima un aumento del 20% nei prossimi mesi, a causa delle crescenti difficoltà economiche delle famiglie.