
A Milano la Carbonara più cara in Italia: costa 70 auro. Ecco dove si mangia

A Milano è possibile assaggiare la carbonara più costosa d’Italia, un piatto dal prezzo sorprendente: ben 70 euro a porzione. Si chiama Carbondoro e viene servita al ristorante Procaccini Milano, ideata dallo chef Emin Haziri, che ha voluto reinterpretare uno dei piatti più iconici della tradizione romana in chiave di lusso e innovazione.
La ricetta tradizionale è stata trasformata con l’aggiunta di ingredienti esclusivi, tra cui zafferano, caviale di storione bianco, foglie d’oro commestibili e guanciale di maiale iberico Cinco Jotas, il tutto condito con pasta artigianale del pastificio Graziano di Avellino. Lo chef ha spiegato che non si tratta di un esercizio di stile, ma del risultato di un lavoro meticoloso durato circa sei mesi, in cui ha cercato il giusto equilibrio tra sapori, consistenze e presentazione, pur mantenendo un legame con i prodotti che ha sempre utilizzato nella sua cucina.
Il piatto ha fatto discutere fin da subito, in particolare sui social, dove la sua comparsa su TikTok ha scatenato critiche sul prezzo ritenuto esagerato. Haziri ha replicato sottolineando come il valore non risieda solo negli ingredienti pregiati, ma anche nello studio, nella ricerca e nell’esperienza sensoriale che il ristorante intende offrire. “Non è solo un lusso fine a se stesso, ma una scelta coerente con la filosofia del locale”, ha spiegato lo chef, aggiungendo che la vera provocazione è giocare con un simbolo della cucina italiana, stravolgendolo senza però mancarne di rispetto.
A 30 anni appena compiuti, Haziri ha già una lunga carriera alle spalle. Originario del Kosovo, è arrivato in Italia con la famiglia, a piedi, e si è formato all’Istituto Alberghiero. Ha fatto esperienza nei ristoranti di Philippe Léveillé, Carlo Cracco, Enrico Bartolini, e ha lavorato a fianco di chef come Remo Capitaneo. Ha affinato le sue competenze anche a Villa Crespi, al celebre Noma di Copenhagen, e in Francia. A 25 anni ha ricevuto la gestione del Cannavacciuolo Bistrot di Torino, esperienza che ha consolidato la sua visione di una cucina creativa ma radicata nella tradizione, “ripulita ed equilibrata”.
La sua carbonara rivisitata si inserisce in un filone ormai consolidato dell’alta cucina italiana, che da anni propone versioni alternative del celebre piatto romano.