
A Milano vivono i più ricchi d’Italia: tre zone della città guidano la classifica dei redditi. La classifica

A Milano vivono i più ricchi d’Italia: tre zone della città guidano la classifica dei redditi
La nuova analisi sulle dichiarazioni dei redditi, resa pubblica dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e suddivisa per CAP, offre un quadro nitido delle profonde disuguaglianze economiche presenti nel nostro Paese. In cima alla graduatoria si trovano tre aree di Milano dove i redditi medi superano abbondantemente gli 80mila euro. All’estremo opposto, alcune zone di Palermo non arrivano nemmeno a 9mila euro annui.
Citylife, il quartiere dei Paperoni
Il primato spetta all’area che comprende corso Vercelli, l’Arco della Pace e soprattutto Citylife, la zona dei modernissimi grattacieli disegnati da archistar come Zaha Hadid, diventata dimora prediletta di calciatori, influencer e volti noti dello spettacolo. Seguono le zone centrali di Milano che si estendono tra piazza Duomo, Brera, Moscova e via Monte Napoleone, fino a piazza Castello. Sul terzo gradino del podio si colloca la parte storica della città che racchiude Cordusio, Sant’Ambrogio e la Conca del Naviglio.
Secondo i dati Irpef 2023, i residenti con CAP 20145 vantano redditi medi prossimi ai 95mila euro, mentre quelli con CAP 20121 e 20123 superano abbondantemente gli 80mila euro, a fronte di una media nazionale che si ferma a circa 24.800 euro.
Le aree più povere: il Sud arranca
In fondo alla classifica si trovano due quartieri palermitani, Borgo Nuovo e Settecannoli, con redditi intorno ai 9mila euro. Seguono Bicocca a Catania e diverse aree di Napoli, come San Lorenzo e la zona industriale tra Poggioreale e San Giovanni a Teduccio, dove i redditi medi si aggirano sui 15mila euro annui. A Messina, i quartieri Mili San Pietro e Mangialupi registrano dati simili.
Per trovare una città del Nord bisogna salire fino al 559esimo posto, dove si colloca Livorno con il CAP 57122, relativo ai quartieri Corea e Cigna.
Va ricordato, tuttavia, che questi dati si riferiscono ai redditi dichiarati: l’economia sommersa, soprattutto in certe zone, resta molto rilevante.
“I divari tra ricchi e poveri nella stessa città – Anche all’interno delle singole città emergono enormi divari – scrive il Fatto Quotidiano – ” Quelli più ampi d’Italia (vedi grafico sotto) si registrano a Milano, dove a Quarto Oggiaro e in zona Stephenson – corrispondenti al cap 20157 – il reddito medio è di 20mila euro, poco più di un quinto rispetto a quello che si registra nel quartiere più ricco. A Roma, i residenti a Ostia antica hanno redditi medi sotto i 18mila euro, un quarto rispetto ai Parioli. Idem per Palermo, dove chi nell’indirizzo ha il cap 90141 – Politeama e Libertà – guadagna oltre quattro volte di più rispetto agli abitanti delle case popolari di Borgo Nuovo. A Napoli, Chiaia e Posillipo nel 2023 veleggiano su una media di 51mila euro annui contro i 15mila di San Lorenzo. Distanze più contenute tra gli estremi, invece, a Firenze, Padova e Bologna”.