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09/02/2025

Aumento di 50 euro in busta paga per gli Statali (e anticipo del TFR) – Ecco chi potrà beneficiarne

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Aumento delle indennità nei ministeri e possibile anticipo del TFR per i dipendenti pubblici

Un recente decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, firmato dai ministri Paolo Zangrillo (Pubblica Amministrazione) e Giancarlo Giorgetti (Economia), ha ufficializzato un incremento delle indennità di amministrazione per i dipendenti ministeriali. La misura mira a uniformare gli importi tra i vari ministeri, eliminando le differenze retributive esistenti fino a oggi.

Nuovi importi e aumenti per i dipendenti ministeriali
A partire da gennaio 2023, i nuovi importi saranno i seguenti:

Funzionari: 5.143,99 euro all’anno
Assistenti: 3.352,68 euro all’anno
Operatori: 3.040 euro all’anno
Per la maggior parte dei dipendenti, questo cambiamento comporterà un aumento di circa 614 euro annui, corrispondenti a 50 euro in più al mese per dodici mensilità. L’adeguamento dovrebbe essere visibile già nella prossima busta paga, o al più tardi in quella di marzo.

I dipendenti dei ministeri della Giustizia e dell’Economia beneficeranno di aumenti leggermente inferiori, poiché in questi comparti le indennità erano già più elevate. Tuttavia, l’aggiornamento ha effetto retroattivo a partire da gennaio 2023, quindi i lavoratori riceveranno anche circa 1.200 euro di arretrati, che verranno erogati progressivamente nei prossimi mesi.

Possibile anticipo del TFR per i dipendenti pubblici
Parallelamente a questi aumenti, il governo sta valutando un’altra misura a favore dei lavoratori del settore pubblico. Il sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, ha annunciato che è in fase di studio una riforma per consentire anche ai dipendenti statali di richiedere l’anticipo del TFR.

Attualmente, questa possibilità è riservata solo ai lavoratori del settore privato, che possono ottenere fino al 75% della somma maturata, dopo otto anni di servizio, in caso di necessità come l’acquisto di una casa o spese mediche ingenti. I dipendenti pubblici, invece, non dispongono di questa opzione.

Secondo Durigon, il governo ha già avviato un confronto con il ministero dell’Economia per definire le modalità tecniche e individuare le risorse necessarie a coprire i costi della riforma.  Se venisse approvata, i lavoratori pubblici con almeno otto anni di anzianità potrebbero richiedere un anticipo fino al 75% del proprio TFR. Tuttavia, al momento non sono ancora stati fissati tempi precisi per l’entrata in vigore della misura.

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