
Bimbo colpito da una bomba a Gaza ritrova la vista al Regina Margherita: intervento perfettamente riuscito

Bimbo colpito da una bomba a Gaza ritrova la vista al Regina Margherita
Asaad, un bambino di otto anni proveniente da Gaza, è stato vittima di un’esplosione che ha segnato profondamente la sua giovane vita. La deflagrazione gli ha strappato via l’affetto della madre e della sorellina, provocandogli anche l’amputazione della gamba destra, gravi ustioni su gran parte del corpo e la perdita della vista da un occhio.
In condizioni critiche, è stato trasferito a Torino nell’ambito della missione umanitaria “Food for Gaza”, realizzata grazie alla collaborazione tra la Regione Piemonte e il Ministero degli Esteri italiano.
Insieme ad altri due bambini feriti, Asaad è stato accolto dall’Ospedale Infantile Regina Margherita. Qui, i medici hanno rapidamente identificato la serietà del danno oculare e predisposto un intervento urgente per cercare di salvargli la vista dall’unico occhio ancora compromesso. L’operazione, estremamente complessa, è stata affidata al professor Michele Reibaldi, responsabile dell’oculistica universitaria presso la Città della Salute e della Scienza di Torino.
L’intervento, eseguito nel presidio delle Molinette, ha richiesto tecnologie avanzate e una precisione chirurgica straordinaria. Si è trattato di una procedura definita “pole to pole”, che implica il trattamento dell’intero bulbo oculare, dall’estremità anteriore a quella posteriore. Grazie all’impiego di strumenti di ultima generazione come sistemi di visione 3D, micro-vitrectomi e lenti intraoculari innovative, è stato possibile salvare l’occhio e restituire ad Asaad una prospettiva visiva. Il successo dell’operazione è stato frutto non solo della tecnologia, ma soprattutto di un grande lavoro di squadra tra anestesisti, infermieri e specialisti altamente qualificati.
Il professor Reibaldi ha descritto il momento in cui Asaad ha sorriso, il giorno dopo l’intervento, come un’esperienza toccante e colma di speranza. Un gesto semplice ma potentissimo, che ha rappresentato per tutto il team medico un simbolo di rinascita.
Il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, ha lodato l’impegno del personale sanitario e ricordato il dramma vissuto dal bambino. “Si tratta di un bambino ferito gravemente e fuggito da Gaza insieme al suo papà e a suo fratello dopo aver perso la mamma e una sorella – ha spiegato Cirio – “Qui ha trovato non solo la sicurezza e l’accoglienza che merita, ma anche la speranza di una vita migliore, grazie alle cure che ha ricevuto e a quelle che riceverà nei prossimi mesi al Regina Margherita, che si dimostra, sempre di più, l’ospedale in cui possono trovare cure e assistenza i bambini di tutto il mondo”.