Borsa Italiana, parte il Programma Ipoready, Scuola di Quotazione e Crescita – Si punta su 24 aspiranti matricole ad alto potenziale

29/01/2025

Borsa Italiana, parte il Programma Ipoready, Scuola di Quotazione e Crescita

Borsa Italiana ha selezionato 24 aziende con alto potenziale di crescita per partecipare alla nuova edizione di Ipoready, il programma di formazione per l’accesso al mercato azionario. Il percorso, che prenderà il via il 27 gennaio 2025, durerà sei mesi e accompagnerà le imprese nella comprensione degli strumenti finanziari e delle opportunità offerte dalla Borsa. Complessivamente, queste aziende vantano un fatturato aggregato di circa 3 miliardi di euro e registrano, in media, ricavi per 125 milioni.

Un’opportunità per la crescita
L’iniziativa si rivolge principalmente a piccole e medie imprese, ma non solo, e punta a sostenere realtà che guardano alla quotazione in Borsa come una possibile strategia di sviluppo. Barbara Lunghi, responsabile dei mercati primari azionari di Borsa Italiana (Euronext), sottolinea come le aziende selezionate abbiano in comune una forte attitudine alla crescita, una spinta all’innovazione e una particolare attenzione alla sostenibilità. L’obiettivo di Ipoready è fornire loro una maggiore consapevolezza e accompagnarle nella valutazione dell’ingresso nel mercato azionario.

“Tra i settori – spiega Il Sole 24 Ore – spiccano a pari merito i beni di consumo e il manifatturiero, con sette società ciascuno. La più grande della lista è Irca Group, che esporta cioccolato, creme e pistacchi in oltre cento Paesi, ha già raggiunto il miliardo di fatturato e conta oltre 2mila dipendenti. C’è Riso Gallo, che ha puntato sull’agricoltura sostenibile, la società benefit Legami (articoli da regalo), le giacche realizzate a mano di Blazè, lo showroom di arredamento Mediceram o il network di pizzerie Mammina. Ma anche la società agricola bresciana La Linea verde, conosciuta per il marchio Dimmidisì. A rappresentare il manifatturiero sono la campana Euroflex specializzata nella siderurgia flessibile, il Gruppo Tedeschi (Roma), attivo nelle pulizie industriali e nelle sanificazioni. Ma anche la bresciana Montecolino, che da oltre 40 anni produce pavimentazioni e rivestimenti tessili, la piemontese Silvateam, leader mondiale nella produzione di estratti vegetali, l’abruzzese Società Chimica Bussi che ha sposato la causa green, le pugliesi Stampa Sud (che produce stampati commerciali, editoriali e cartotecnici) e Comes (fabbricazione di apparecchi elettrici, materiali elettrici e componenti elettronici) fondata dall’ex presidente di Confindustria Taranto Vincenzo Cesareo. Nel settore dell’energia figurano la veneta De Angeli Prodotti (conduttori automotive hi-tech), la marchigiana Techfem (società di ingegneria multidisciplinare con un occhio all’efficienza energetica) e la piemontese Trigenia, Energy service company.

Nel settore della tecnologia la veneta Aton (società benefit) che affianca le imprese nello sviluppo sostenibile e digitale, la tech digital media company lombarda Netmediaclick, la campana Nexting. Per il cleantech la ravennate Agnes Holding, attiva in progetti innovativi per lo sviluppo offshore delle energie rinnovabili in mare Adriatico e la lombarda Rubberjet (riciclo di pneumatici di media e grande dimensione). Nel settore delle tlc c’è Arpitel, nel medtech Leghe Leggere Lavorate (componentistica per la chirurgia). In testa c’è la Lombardia con dieci aziende. «Qui – spiega Lunghi – ha avuto senz’altro un impatto l’incentivo Quota Lombardia. E’ uno strumento molto lungimirante che copre parte dei costi sostenuti in fase di quotazione e nei tre anni successivi». Il bando è appena partito e resterà aperto fino al dicembre 2027. In palio ci sono 25 milioni a fondo perduto. A livello nazionale la manovra 2025 ha invece esteso fino al 2027 il bonus Ipo per le aziende che si quotano con un credito di imposta del 50% sui costi di consulenza sostenuti”.

 

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