
De Rosa: “È fondato l’allarmismo europeo sulla CO₂?” L’Ozonosfera è in netto miglioramento: il caso
Il dibattito ambientale torna al centro dell’attenzione dopo l’intervento di Domenico De Rosa, amministratore delegato del Smet Group, che sui propri canali ha commentato gli ultimi aggiornamenti sullo stato dell’ozono.
Il “buco dell’ozono” avrebbe mostrato quest’anno una chiusura particolarmente anticipata, elemento che—a suo giudizio—metterebbe in discussione anni di narrazioni catastrofiste. L’imprenditore sottolinea come i progressi registrati dall’ozonosfera siano il risultato di decisioni globali coordinate, tempi tecnici realistici e interventi mirati, frutto di un percorso di cooperazione internazionale avviato decenni fa.
Da questa premessa, De Rosa solleva un paragone diretto con l’attuale approccio europeo alle politiche climatiche. Il Ceo parla di un racconto “a senso unico” sulle emissioni di CO₂, che starebbe influenzando in modo determinante l’architettura normativa del Green Deal, spesso attraverso obiettivi considerati poco concreti, una burocrazia sempre più complessa e ricadute economiche rilevanti.
“Il buco dell’ozono quest’anno si è chiuso prestissimo – commenta De Rosa – ” Per decenni è stato indicato come simbolo dell’apocalisse ambientale. Oggi i dati raccontano un fatto diverso. L’ozonosfera sta lentamente guarendo, grazie a decisioni mirate, tempi realistici e cooperazione globale . Impossibile non pensare all’attuale catastrofismo europeo sulla CO2. Un racconto spesso a senso unico, che sta orientando tutto l’impianto normativo del Green Deal, con obiettivi a volte astratti, regole iper dettagliate e costi enormi per imprese, lavoratori e famiglie. E se tra qualche anno scoprissimo che le cose stanno in modo diverso da come ce le stanno raccontando? – conclude – Se il problema fosse reale, ma molte scelte risultassero ideologiche, poco pragmatiche, scollegate dalla competitività industriale europea e dalla vita concreta delle aziende . Vogliamo davvero una transizione ecologica costruita sulla paura apocalittica oppure su analisi serie, tecnologia, neutralità e buon senso economico?”