
Disfatta Milan, i tifosi inferociti fischiano dopo l’ennesimo KO. Conceicao: “Mai allenato in uno stadio così, i giocatori lo sentono”

Disfatta Milan, i tifosi inferociti fischiano dopo l’ennesimo KO
Il Milan vive un momento difficilissimo, con i tifosi furiosi che contestano la squadra dopo l’ennesima sconfitta. Sergio Conceiçao, intervenuto ai microfoni dopo il match, non ha parlato tanto della partita, quanto dell’atmosfera pesante che si respira attorno al club. L’allenatore portoghese ha sottolineato come giocare in un ambiente così ostile renda tutto più complicato per i giocatori: “È la prima volta che mi trovo ad allenare in una situazione simile, e ovviamente i calciatori ne risentono. Quando il clima è così teso, tutto diventa più difficile: le giocate non riescono, la pressione è alle stelle e si rischia di subire”. Nonostante tutto, Conceiçao ha elogiato il carattere della squadra, che è riuscita a pareggiare in inferiorità numerica e persino a sfiorare la vittoria, prima di essere punita da un episodio sfavorevole, come il rigore subito.
Conceiçao e il rapporto con la squadra
In conferenza stampa, l’allenatore rossonero ha dovuto affrontare domande sul futuro, sulle possibili dimissioni e sulla compattezza dello spogliatoio. A chi gli ha chiesto se avesse pensato a lasciare, ha risposto con fermezza: “Quello che mi colpisce di più è vedere la delusione dei miei giocatori. Sono con loro, se serve lavorerò il doppio. Dobbiamo uscire da questo momento difficile, e l’unica soluzione è continuare a impegnarsi al massimo”. Insomma, nessuna intenzione di dimettersi. Quanto alla sintonia con la squadra, Conceiçao si è detto certo che i giocatori lo seguano, e lo dimostra la loro reazione in campo. Per lui, il futuro non è una priorità in questo momento: “Non penso alla prossima stagione, vivo il presente. Conta solo il Milan, non Conceiçao”.
Le difficoltà della squadra e le criticità tattiche
Guardando al futuro immediato, Conceiçao ha ribadito che l’unico modo per uscire dalla crisi è continuare a lavorare con determinazione e dedizione ai colori del Milan. Ha riconosciuto che ci sono stati episodi negativi che hanno penalizzato la squadra, ma non vuole appellarsi alla sfortuna. Ha poi risposto a una domanda su un aspetto tattico evidente: i giocatori sembrano più propensi a correre in avanti che a ripiegare in difesa. L’allenatore ha ammesso che questo è un problema su cui stanno lavorando: “Non basta la qualità in attacco, serve la stessa intensità anche in fase difensiva. Le mie squadre hanno sempre avuto questa mentalità”.