Economia – Svizzera, la Banca centrale alza i tassi di 50 punti all’1%: è il più alto da 14 anni

16/12/2022

Economia – Svizzera la Banca centrale alza i tassi di 50 punti all’1%, è il più alto da 14 anni

L’inflazione, secondo la Banca centrale svizzera resterà elevata, al 2,4% nel prossimo anno. Il pil crescerà al 2% nel 2022 ma rallenterà allo 0,5% il prossimo |

“Il Franco svizzero è in netto rialzo sull’euro e tratta ora a quota 1,013. Dopo la Fed e in attesa di BoE e Bce, per la Svizzera arriva il terzo rialzo consecutivo dei tassi. La banca centrale (Bns) del paese ha infatti deciso di alzare i tassi di interesse di 50 punti base, rallentando però in questo modo il ritmo di incremento a causa della moderazione delle pressioni inflazionistiche – così spiega Rossella Savojardo di MilanoFinanza, che aggiunge: “Nel dettaglio la Banca ha aumentato il tasso di riferimento di 50 punti base, portandolo all’1% il più alto dal 2008, dopo un aumento più consistente di 75 punti base nella riunione di settembre. L’inflazione svizzera si è attestata al 3% a novembre, in calo rispetto al picco del 3,5% registrato ad agosto, ma ancora al di sopra dell’intervallo obiettivo della Bns, compreso tra lo 0% e il 2%”.

Un’inflazione che resta tuttavia decisamente al di sotto di quella della zona Euro

“Seppur considerata più alta del normale, l’inflazione svizzera è ben al di sotto di quella della zona euro, che a novembre si è attestata al 10% – si legge ancora su MilanoFinanza – ” La Banca centrale svizzera ha dichiarato che l’inflazione rimarrà probabilmente elevata e che non si possono escludere ulteriori aumenti dei tassi di interesse per garantire la stabilità dei prezzi nel medio termine. Nelle sue nuove previsioni sul carovita, la Bns stima prezzi in media annua del 2,9% per il 2022, del 2,4% per il 2023 e dell’1,8% per il 2024. La Bns ha infine aggiunto di essere “disposta ad essere attiva” sul mercato dei cambi per mantenere il controllo della valuta. Quanto al pil la banca ha confermato la previsione di crescita per il 2022 al 2%, ma si aspetta un progresso significativamente più debole nel 2023, intorno allo 0,5%, a seguito in particolare della “flessione della domanda” con il rallentamento della crescita globale”.

 

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