La boxeur italiana si ritira dopo 45 secondi contro l’atleta “Transgender”, e scoppia in lacrime.

Nella Paris North Arena, Angela Carini ha pianto mentre parlava del suo incontro con Imane Khelif nei pesi welter alle Olimpiadi.

L’attenzione mediatica è stata intensa, soprattutto a causa delle controversie legate ai livelli di testosterone di Khelif, che avevano portato alla sua squalifica negli ultimi Mondiali.

Il direttore tecnico Emanuele Renzini ha rivelato che Angela ha ricevuto numerosi messaggi, anche sui social, che la esortavano a non combattere per proteggersi e per protestare contro la situazione.

Ma Angela ha negato di essere stata influenzata: “Non sono nessuno per giudicare e non ho nulla contro la mia avversaria. Avevo un compito e l’ho eseguito, anche se non ho vinto. Tutto quello che è accaduto prima dell’incontro non ha influito assolutamente”.

Nei giorni precedenti, Angela aveva avuto un momento di crisi dopo aver saputo che avrebbe affrontato l’algerina, già squalificata ai Mondiali per i livelli di testosterone.

Le parole della messicana Brianda Tamara, che aveva combattuto contro Khelif, avevano aumentato la tensione: “I suoi colpi fanno male, è peggio di alcuni sparring uomini con cui mi alleno”. Nonostante ciò, Angela non ha mosso accuse: “Ho sempre combattuto come una guerriera, ma anche i guerrieri a volte si arrendono. Quando la battaglia è persa, conficcano la spada nella terra con onore. Questo è quello che ho fatto io. Non mi sono arresa, ho solo detto a me stessa che non era il mio momento”.

Durante il match, Angela ha subito due colpi al naso che le hanno impedito di respirare correttamente, portandola a chiedere l’interruzione dell’incontro: “Sono salita sul ring e ho provato a combattere. Volevo vincere. Ho ricevuto due colpi sul naso e non respiravo più. Con maturità e coraggio ho detto basta”. Renzini ha aggiunto che Angela aveva avuto problemi ai denti pochi giorni prima e stava prendendo antibiotici, ma che si era preparata scrupolosamente per il match.

L’algerina Khelif è stata ammessa alle Olimpiadi grazie a una decisione difficile del CIO.