Lavoro – Manodopera introvabile, Confartigianato lancia l’allarme: “Ora il Made in Italy è a rischio”

21/08/2023

Lavoro – Manodopera introvabile, Confartigianato lancia l’allarme: “Ora il Made in Italy è a rischio”

Confartigianato lanciato l’allarme riguardo alle crescenti difficoltà delle imprese italiane nell’assunzione di personale. Secondo un recente rapporto, la percentuale di lavoratori introvabili è salita dal 40,3% nel luglio 2022 al 47,9% nel luglio 2023. Questa emergenza tocca tutti i settori in Italia, dalle tradizionali attività alle nuove sfere digitali e hi-tech e mette a serio rischio il made in Italy.

Le regioni più colpite dalla carenza di personale sono il Trentino-Alto Adige, la Valle d’Aosta, l’Umbria e il Friuli-Venezia Giulia. Le difficoltà maggiori si riscontrano nella ricerca di tecnici specializzati nella carpenteria metallica, costruzioni e conduzione di macchinari.

Le ragioni dietro a questi problemi sono diversi: mancanza di candidati idonei o preparazione inadeguata degli stessi candidati. Le piccole imprese, in risposta, stanno collaborando maggiormente con istituti tecnici e professionali, offrendo stage, tirocini e formazione specifica. Questi percorsi sono arricchiti con proposte come welfare aziendale, flessibilità oraria e miglioramento del clima e comfort aziendale.

Marco Granelli, presidente di Confartigianato, evidenzia la gravità del problema: “La carenza di manodopera – ha rilevato Granelli al Sole 24 Ore –  “è diventata una dei maggiori problemi per le nostre imprese. Siamo al paradosso: il lavoro c’è, mancano i lavoratori. E, nel frattempo, 1,7 milioni di giovani tra 15 e 29 anni non studia, non si forma, non cerca occupazione».

«Di questo passo, ci giochiamo il futuro del made in Italy. Ecco perchè – ha aggiunto – il dibattito su salario minimo e lavoro povero deve allargarsi ad affrontare con urgenza il vero problema del Paese: la creazione di lavoro di qualitè. Serve un’operazione di politica economica e culturale che avvicini la scuola al mondo del lavoro, per formare i giovani con una riforma del sistema di orientamento scolastico che rilanci gli Istituti Professionali e gli Istituti Tecnici, investa sulle competenze a cominciare da quelle digitali e punti sull’alternanza scuola lavoro e sull’apprendistato duale e professionalizzante. Bisogna insegnare ai giovani che nell’impresa ci sono opportunità, adeguatamente retribuite, per realizzare il proprio talento, le proprie ambizioni, per costruirsi il futuro».

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