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15/03/2024

L’Europa approva l’ “AI Act”, una legge storica che regola l’Intelligenza Artificiale – Ecco cosa cambia

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L’Europa approva l’ “AI Act”, una legge storica che regola l’Intelligenza Artificiale – Ecco cosa cambia

Pochi giorni fa il Parlamento europeo ha dato l’approvazione definitiva all’AI Act, un disegno di legge relativo alla regolamentazione dell’Intelligenza Artificiale (IA).

Un passaggio formale apre la strada all’entrata in vigore delle prime norme significative sull’IA a livello mondiale, prevista nel corso dell’anno. L’AI Act diventerà legge ufficiale entro metà del 2024, dopo l’approvazione degli Stati membri dell’Unione Europea, e le sue disposizioni saranno implementate gradualmente nell’arco di due anni.

La legge, incentrata sulla sicurezza dei consumatori, valuta i sistemi di IA in base al rischio che possono rappresentare per i diritti dei cittadini. Le applicazioni ad alto rischio sono soggette a maggiori controlli o addirittura a divieti. La legge vieta specifici usi dell’IA, come la polizia predittiva, il riconoscimento delle emozioni nelle scuole e nei luoghi di lavoro, i sistemi di punteggio sociale e il riconoscimento facciale a distanza da parte della polizia, con alcune eccezioni nella prevenzione di crimini gravi.

L’approvazione dell’AI Act rappresenta non solo un evento storico, ma anche un esempio di un’Europa che pone al centro la dignità umana. La dignità umana è un concetto fondamentale che ha radici nella filosofia classica, nell’etica cristiana e nell’umanesimo europeo, e costituisce il nucleo di un ethos naturale tendente all’universalità. La legge riafferma l’importanza della persona e del suo valore in un’epoca in cui la tecnologia avanzata richiede una riaffermazione dell’essenza umana.

L’AI Act viene paragonato al Codice della strada, in quanto mira a proteggere la vita e la libertà dei cittadini europei dall’impatto potenzialmente negativo dell’IA,.

“Quando abbiamo sviluppato macchine più veloci degli uomini – le automobili – abbiamo scritto il Codice della strada non per limitare la libertà delle persone, o per uccidere il mercato dell’auto (anzi…), ma per evitare incidenti in cui la macchina producesse vittime umane – scrive  Paolo Benanti  – “Guardrail, patenti e targhe sono serviti a renderci liberi di andare dove volevamo diminuendo rischi e pericoli. L’AI Act come dispositivo di un’Europa che mette al centro la persona e il suo valore è come il Codice della strada, una protezione di ciò che veramente vale: la vita e la libertà degli europei”.

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