
Lombardia – Si spegne il mito di Candy e delle lavatrici: lo storico stabilimento diventa ‘cinese’, al via la cassa integrazione.

Lombardia – Si spegne il mito di Candy e delle lavatrici.
Con la chiusura definitiva della storica produzione di lavatrici a Brugherio, cala il sipario su uno dei simboli dell’Italia industriale del dopoguerra. Dopo oltre otto decenni di attività, lo stabilimento Candy – che per anni ha rappresentato l’eccellenza brianzola nel settore degli elettrodomestici – si prepara a cambiare radicalmente volto.
A partire dal 1° luglio sono partiti i lavori di riconversione dell’impianto, destinato a diventare un centro servizi (service hub) del colosso cinese Haier, attuale proprietario del marchio e della fabbrica, acquisiti nel 2018. È la fine di un’era, e l’inizio di una delicata transizione per i lavoratori e il territorio.
L’accordo tra azienda e sindacati prevede un piano di ristrutturazione che coinvolge 160 dipendenti, dei quali soltanto 110 troveranno impiego nella nuova configurazione del sito. Per gli altri, sono già state attivate misure di tutela come uscite volontarie e ammortizzatori sociali.
“L’era delle lavatrici a Brugherio è finita, ora la priorità è accompagnare questa fase di cambiamento con attenzione e responsabilità,” hanno dichiarato le sigle sindacali alla vigilia dell’avvio del nuovo progetto.
La riconversione industriale avverrà grazie a un investimento di circa 8,3 milioni di euro. Secondo quanto comunicato da Haier, l’obiettivo è quello di ridurre al minimo le ricadute occupazionali, garantendo supporto a tutto il personale coinvolto e favorendo il reinserimento lavorativo dove possibile.
Durante la fase di transizione, sarà attivata la cassa integrazione a rotazione, mentre Haier verserà ai dipendenti una somma aggiuntiva a titolo di welfare per attenuare l’impatto economico della riduzione dell’orario di lavoro. Le principali sigle metalmeccaniche, Fiom-Cgil e Fim-Cisl, vigileranno attentamente su ogni fase del processo.
“È un passaggio storico, ma vogliamo che sia gestito in modo equo e trasparente,” ha dichiarato Pietro Occhiuto (Fiom-Cgil Brianza), affiancato da Francesca Melagrana (Fim-Cisl).
I lavori di ristrutturazione saranno completati entro un anno, aprendo ufficialmente una nuova fase per l’ex cuore produttivo di Candy. Una trasformazione che segna la fine di un simbolo del Made in Italy, ma anche l’inizio di un futuro incerto e tutto da costruire per centinaia di famiglie brianzole