Sport
24/11/2024
Milan-Juve: 0-0 piattissimo. Noia e fischi per tutti. Fonseca: “Avrei fischiato pure io”
Milan-Juve 0-0. Noia e fischi per tutti. Fonseca: “Avrei fischiato pure io”
La sfida tra Milan e Juventus, attesa e trasmessa in tutto il mondo, si è rivelata una partita priva di emozioni, caratterizzata da poche azioni pericolose e dalla paura di sbagliare, chiusa con un deludente 0-0.
La gara giocata a San Siro ha mostrato due squadre timorose e incapaci di incidere, lasciando più dubbi che certezze sul loro futuro.
Il pareggio è stato accolto in modo diverso dai due allenatori. Per Thiago Motta, alla guida della Juventus, è un risultato accettabile: mantiene il Milan a distanza e consente ai bianconeri di restare agganciati al gruppo di testa. Diverso il discorso per il Milan di Paulo Fonseca: i rossoneri, già distanti dall’Inter capolista, vedono complicarsi ulteriormente la corsa al vertice, e aumentano i timori di non riuscire a qualificarsi tra le prime quattro per la Champions League. A preoccupare non è solo il risultato, ma l’incapacità di osare e di creare occasioni concrete.
Scelte tattiche e prime fasi di gioco
Fonseca ha impostato il Milan con un modulo fluido che ricordava la gara contro il Real Madrid, puntando su solidità difensiva e ripartenze rapide. L’allenatore ha dato fiducia a Musah sulla fascia destra, mentre Pulisic, non al meglio, è rimasto in panchina. In difesa, una coppia inedita con Thiaw e Gabbia. Dall’altra parte, Motta ha rinunciato a un centravanti di ruolo, schierando un attacco mobile composto da Yildiz, Koopmeiners, McKennie e Conceiçao, puntando su tecnica e inserimenti. In difesa, spicca la presenza dell’ex rossonero Kalulu.
Il primo tempo è stato caratterizzato da una lentezza esasperante, con entrambe le squadre bloccate dalla paura di commettere errori. Il Milan, consapevole di avere più da perdere, è apparso ancora più contratto. Le manovre si sono limitate a un giro palla prevedibile e impreciso, con poche verticalizzazioni e nessun pericolo reale per i portieri. L’unico tentativo degno di nota è stato un colpo di testa di Emerson nel recupero, che però non ha inquadrato la porta.
Secondo tempo e poche emozioni
Nella ripresa, le squadre hanno mostrato maggiore vivacità, cercando di sfruttare le transizioni, ma senza creare vere occasioni da gol. Il ritmo è aumentato, con rapidi capovolgimenti di fronte, ma i portieri sono rimasti quasi inoperosi, fatta eccezione per un decisivo intervento di Thiaw su un tentativo di Cambiaso. I cambi effettuati da entrambi gli allenatori – tra cui Pulisic, Fagioli, Weah e Chukwueze – non hanno cambiato l’inerzia del match. Alla fine, i pochi spettatori rimasti svegli davanti alla tv hanno condiviso la delusione dei tifosi presenti a San Siro, che hanno accolto il fischio finale con sonore contestazioni.
Spettacolo deprimente, e anche Fonseca si rammarica:
“I fischi? È normale quando non si vince dopo una partita come questa. Se fossi un tifoso avrei fischiato anche io perché non è bello venire allo stadio e vedere uno spettacolo come questo. Capisco i tifosi. È stata una partita molto molto tattica da parte di entrambe – ha dichiarato Fonseca a Dazn -. Abbiamo avuto troppo rispetto per la Juventus e viceversa. È stata una gara senza rischi”.
“Sappiamo che la Juve difende molto bene, non è facile avere occasioni contro di loro e in quelle che abbiamo avuto noi per attaccare o non abbiamo preso il rischio oppure non abbiamo preso buone decisioni. Abbiamo sbagliato l’ultimo passaggio, non abbiamo rischiato: questo è stato il problema. Difensivamente invece abbiamo fatto bene, non dimentichiamoci che questa squadra ha fatto 4 gol qui all’Inter. Dobbiamo rischiare di più, oggi non l’abbiamo fatto e sembra che la squadra abbia voluto sempre giocare in sicurezza. Ma se vogliamo fare gol serve rischiare, anche perché i giocatori per farlo li abbiamo. Normalmente creiamo sempre diverse situazioni; abbiamo perso qui col Napoli ma abbiamo avuto tante occasioni, invece oggi non abbiamo avuto coraggio. Se credo ancora nello scudetto? Ci sono ancora tante partite, io continuo a crederci”.
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