Nella periferia sud di Milano, al Corvetto, una nuova notte di tensione ha visto scontri tra forze dell’ordine e gruppi di giovani. Polizia e carabinieri sono intervenuti per disperdere i manifestanti, che avevano eretto una barricata improvvisata. La protesta, già iniziata nel pomeriggio con il lancio di bottiglie e petardi, è degenerata durante la notte, con episodi di vandalismo e atti violenti.

Un autobus della linea 93 è stato preso di mira: bloccato dai manifestanti, ha subito il danneggiamento dei vetri con sassi, costringendo i passeggeri a scappare. I giovani hanno inoltre abbattuto segnali stradali e appiccato incendi a cestini dei rifiuti e monopattini, con circa dieci roghi domati dai vigili del fuoco.

Le proteste sono organizzate dagli amici di Ramy Elgamil, un giovane di 19 anni di origine egiziana morto due giorni prima durante un inseguimento con i carabinieri. Il ragazzo era a bordo di uno scooter guidato da un 22enne senza patente, che non si era fermato a un posto di blocco. Ramy, seduto come passeggero, è deceduto sul colpo, mentre il conducente ha riportato solo ferite lievi. Nelle tasche del guidatore sono stati trovati 2.000 euro in contanti e una collana presumibilmente strappata, portando gli inquirenti a ipotizzare che si trattasse di un caso di rapina.

Le proteste, iniziate subito dopo la morte del 19enne, si sono intensificate nei giorni successivi. Domenica, un episodio parallelo ha ulteriormente alimentato le tensioni: un uomo a bordo di un SUV ha forzato un blocco stradale, investendo quattro manifestanti. Le persone coinvolte non hanno riportato ferite gravi, ma il conducente, un trentenne incensurato, è stato arrestato per lesioni e omissione di soccorso.