
Milano – Chiude all’improvviso l’ “Hotel Milano Scala”: vinse «4 Hotel» con Bruno Barbieri. A rischio 30 dipendenti

La chiusura improvvisa dell’Hotel Milano Scala, nel cuore di Brera, ha colto di sorpresa dipendenti e sindacati. L’albergo, situato in via dell’Orso 7, ha interrotto le attività venerdì 20 giugno senza alcun preavviso ufficiale, lasciando a casa 30 lavoratori. Si tratta di una struttura storica del settore alberghiero milanese, conosciuta non solo per la sua posizione centrale e il ristorante stellato Michelin, ma anche per essere stato il primo hotel a emissioni zero della città e per aver vinto una puntata del programma televisivo 4 Hotel di Bruno Barbieri, andata in onda su Sky nel 2018.
Impossibile prenotare, sito ancora attivo
Al momento, accedendo al sito ufficiale dell’hotel, non è possibile effettuare nuove prenotazioni, ma nessun messaggio chiarisce la chiusura o il destino della struttura. La decisione di sospendere le attività è stata presa unilateralmente, senza un confronto preventivo con i rappresentanti dei lavoratori, che si trovano ora in un’incerta situazione lavorativa.
L’allarme dei sindacati
I sindacati denunciano l’assenza di comunicazioni ufficiali e il totale silenzio da parte dell’azienda. Alessandro Ingrosso della Fisascat Cisl di Milano ha dichiarato che, nonostante le richieste di intervento rivolte al Comune e alla Prefettura, nessuno ha fornito supporto concreto. L’ipotesi attualmente sul tavolo da parte della proprietà è l’attivazione del Fondo di Integrazione Salariale (FIS), misura prevista per sospensioni temporanee, che però risulterebbe inadeguata nel caso di una chiusura definitiva. Il rischio, secondo i sindacati, è quello di lasciare i lavoratori in una lunga fase di incertezza senza accesso immediato alla disoccupazione (Naspi), ritardando così anche eventuali ricollocazioni nel settore.
Un albergo simbolo della sostenibilità
Inaugurato nel 2010, l’Hotel Milano Scala era diventato un punto di riferimento per il turismo sostenibile. Tra le sue iniziative ecologiche spiccavano l’adozione di tecnologie per l’efficienza energetica, la realizzazione di un orto urbano sulla terrazza, il servizio di ristorazione attento alla salute e all’ambiente, e una flotta aziendale di auto elettriche con colonnine di ricarica per gli ospiti. Il prestigio dell’hotel era stato riconosciuto anche a livello internazionale: la struttura era stata inserita nella speciale “Earth Collection” della guida UK National Geographic Traveller, tra i 36 hotel più virtuosi al mondo per l’attenzione all’ambiente.
Come riporta il Corriere della Sera: “L’albergo era stato ceduto alcuni mesi fa dagli ex proprietari (Capoberta Srl) ad una società immobiliare, ma è rimasto aperto fino alla scorsa settimana. «Abbiamo contattato nelle scorse settimane la Prefettura e il Comune, ma siamo stati lasciati soli – spiega Alessandro Ingrosso, operatore della Fisascat Cisl di Milano -. Abbiamo appreso che l’azienda intenderebbe ricorrere al Fondo di Integrazione Salariale (FIS) per la sospensione temporanea dei dipendenti, tutti regolarmente assunti con diverse mansioni, con successivo licenziamento al termine del periodo di copertura. È una scelta che respingiamo, perché non coerente con una chiusura definitiva dell’attività e dunque inadeguata a garantire le tutele previste dalla normativa in casi come questo. Se si procedesse adesso ai licenziamenti i lavoratori potrebbero ricorrere alla Naspi e poi essere ricollocati nel settore ricettivo, come accaduto ad esempio nel caso della chiusura del Diana Majestic dello scorso anno. Così invece sono lasciati in un limbo»