
Milano-Cortina, il Report che allarma: Il 57% delle opere sarà consegnato dopo i Giochi. E le spese aumentano. L’inchiesta
Il percorso di avvicinamento alle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026 appare fortemente critico secondo l’ultimo rapporto di Open Olympics, iniziativa di monitoraggio civico promossa dall’associazione Libera di don Luigi Ciotti insieme a numerose realtà ambientaliste. A meno di due mesi dall’inaugurazione dei Giochi, il quadro che emerge è segnato da ritardi diffusi, aumento dei costi e scarsa trasparenza.
Il dossier prende in esame 98 opere infrastrutturali gestite da Simico, per un valore complessivo di circa 3,5 miliardi di euro. Solo una piccola parte di questi interventi riguarda direttamente gli impianti sportivi (31 opere, pari al 13%), mentre la grande maggioranza è destinata alla cosiddetta “legacy”, in particolare strade e ferrovie, finanziate quasi interamente con risorse pubbliche. Per ogni euro speso per opere indispensabili ai Giochi, ne vengono investiti oltre sei in infrastrutture permanenti, concentrate soprattutto in Lombardia e Veneto, che assorbono ciascuna circa 1,5 miliardi.
A fine ottobre risultavano completati appena 16 cantieri, mentre oltre la metà delle opere non sarà pronta in tempo: il 57% verrà consegnato dopo la chiusura delle Olimpiadi, con alcuni lavori che termineranno addirittura nel 2033. Sedici interventi, tra cui la discussa pista da bob di Cortina, prevedono solo consegne parziali. Nel corso del 2025, le date di conclusione sono state rinviate per il 73% dei progetti, con slittamenti anche superiori ai tre anni. Parallelamente, il valore complessivo del Piano è cresciuto di altri 157 milioni di euro nei primi dieci mesi dell’anno.
“Open Olympics – scrive Il Fatto Quotidiano – ” sintetizza in tre “domande civiche” i nodi problematici dell’imponente cantiere olimpico. La prima: “Quante opere esistono davvero e quanto costano?”. Le 98 opere ufficiali non esauriscono tutto il quadro di impegno pubblico, visto che “la sola Regione Lombardia pubblica sulla piattaforma “Oltre i Giochi 2026” un numero di 78 interventi per 5,1 miliardi, dove rientrano 44 opere (per un valore di 3,82 miliardi) che non sono presenti nel portale governativo”. Seconda domanda: “Quanto costa davvero realizzare i Giochi e garantire salute e sicurezza durante l’evento? Il budget dichiarato da Fondazione nel 2025 ammonta a 1,7 miliardi, ma il documento non è pubblico”. Il terzo quesito riguarda il ruolo e la trasparenza del Commissario straordinario per le Paralimpiadi nominato solo la scorsa estate dal governo Meloni. “Il Decreto Sport ha assegnato al Commissario 328 milioni da spendere da settembre a dicembre 2025. La stima iniziale del costo per le Paralimpiadi era di 71,5 milioni: si è verificato un aumento del 359%, ma i ruoli del Commissario sono enormi e dai contorni molto poco definiti”. Spenderà quei soldi in un arco di tempo limitato soprattutto per sanare i debiti di Fondazione, le cui spese sono passate da un miliardo e mezzo a due miliardi di euro”.