
Milano – Derubavano gli anziani al bancomat. 10 euro per volta: 27 furti in pochi mesi. Ecco come
Arrestata la banda che derubava pensionati ai bancomat
I carabinieri hanno arrestato dieci persone accusate di aver compiuto 27 furti in pochi mesi, prendendo di mira anziani che ritiravano la pensione. La banda, composta da sette uomini e tre donne, agiva in modo spietato, facendo credere alle vittime di aver perso denaro per poi sottrarre loro i soldi senza che se ne accorgessero. I furti, avvenuti tra il 18 settembre 2023 e l’8 maggio 2024, hanno fruttato quasi 12mila euro.
La banda colpiva principalmente nelle filiali di Intesa Sanpaolo a Milano e provincia, approfittando della mancanza di telecamere sopra gli sportelli e del maggior numero di ATM. Il modus operandi era sempre lo stesso: uno faceva da palo, mentre altri due distraevano la vittima gettando banconote a terra e rubando i soldi dall’ATM. Un terzo componente, solitamente una donna, si faceva restituire i soldi buttati a terra, fingendo fossero suoi.
Le indagini, iniziate a febbraio, hanno permesso di identificare i ladri grazie all’analisi delle telecamere di videosorveglianza e ai dati delle celle telefoniche. I membri della banda, tutti cittadini sudamericani tra i 24 e i 60 anni, vivevano senza una fissa dimora e si muovevano in città con la metro. L’8 maggio, tre di loro sono stati arrestati in flagranza dopo aver derubato un 79enne di 500 euro.
I furti erano pianificati con precisione, con alcune filiali colpite ripetutamente, come quella di viale Romagna a Milano e largo Garibaldi a Senago. La banda usava auto a noleggio con documenti falsi per spostarsi anche fuori città, operando in luoghi come Novara, Trecate, Monza e Brianza. I soldi rubati venivano spesi per vivere e divertirsi.
Le manette sono scattate il 30 maggio, subito dopo l’ordinanza del giudice Giuseppe Filice. Uno dei ladri, un 33enne cubano, è stato arrestato all’ospedale Fatebenefratelli, dove era ricoverato dopo una rissa. Durante le intercettazioni, i membri della banda si vantavano dei loro furti, dimostrando di considerare l’attività criminosa come un vero e proprio lavoro.