
“Milano deve combattere il caldo con tetti ‘verdi’, alberi e ombra” – Il Garante avverte il sindaco Sala

Il Garante del Verde del Comune di Milano ha lanciato un appello forte e chiaro al sindaco Giuseppe Sala: il nuovo piano per il verde urbano dovrà essere coraggioso, ambizioso e soprattutto centrato sulla natura come strumento di rigenerazione urbana. In una nota ufficiale diffusa il 23 giugno, il Garante sottolinea come la città stia subendo sempre più frequentemente gli effetti delle ondate di calore estive, sempre più estreme e durature, diretta conseguenza della crisi climatica e del riscaldamento globale.
Un piano verde per contrastare le isole di calore
Tra le priorità evidenziate, la più urgente è quella di limitare il fenomeno delle “isole di calore”, ossia quelle aree urbane dove le temperature si innalzano in modo critico a causa della cementificazione e della mancanza di vegetazione. Secondo il Garante, serve un intervento capillare: ogni zona della città – quartieri, vie e piazze – dovrebbe essere ripensata, aumentando sensibilmente la presenza di alberi, spazi verdi e suoli permeabili.
Ma l’invito non si limita alla semplice piantumazione di alberi. Si tratta, piuttosto, di rivedere l’intero disegno urbano, in modo da trasformare Milano in una città più resiliente dal punto di vista ambientale, in cui tutti i cittadini – indipendentemente dal quartiere in cui vivono – possano beneficiare di ombra naturale, raffrescamento e qualità dell’aria.
Alberi anche dove è difficile: coesistenza con i sottoservizi
Un ostacolo alla realizzazione di nuovi spazi alberati è la presenza di sottoservizi nel sottosuolo, che spesso rende difficile mettere a dimora nuove piante. Un esempio è piazzale Cordusio, in corso di riqualificazione, dove il progetto in corso non prevede alberature. Il Garante, tuttavia, propone di trovare soluzioni tecniche innovative per permettere la convivenza tra radici, reti tecnologiche e infrastrutture urbane. Una sfida complessa, ma – secondo lui – possibile.
Per affrontare in modo strutturale l’emergenza climatica, il Garante propone un cambio di mentalità: superare i modelli basati sul consumo di suolo e passare a strategie urbane più sostenibili. Ciò significa interrompere l’impermeabilizzazione del terreno, ovvero rimuovere asfalto e pavimentazioni dove non strettamente necessarie, per restituire al suolo la capacità di assorbire l’acqua e prevenire anche fenomeni come allagamenti e dissesto idrogeologico.
Un altro punto centrale del documento riguarda la promozione di coperture verdi, come tetti e pareti vegetali, che permettano di isolare meglio gli edifici, migliorando il comfort termico interno, abbattendo i consumi energetici, catturando le polveri sottili e contribuendo al raffrescamento dell’ambiente urbano. In questo modo, ogni stabile può diventare un “nucleo di benessere” per la collettività, inserendosi in una visione di città più salubre, vivibile e rispettosa dell’ambiente.