
Milano e il caldo record – Allarme per le piazze senza verde (come San Babila o Cordusio): “Creano isole di calore, il caldo sarà sempre più rovente”. E’ polemica

Milano e il caldo record – Allarme per le piazze senza verde: “Creano isole di calore, il caldo sarà sempre più rovente”.
L’estate milanese è entrata nel vivo con temperature torride che sembrano non dare tregua, e il peggio deve ancora arrivare. Tra asfalti roventi e colonnine di mercurio in salita, alcune zone della città diventano veri e propri forni urbani. A pagarne le conseguenze maggiori sono le aree completamente prive di ombra e vegetazione, come la rinnovata piazza San Babila o piazza Cordusio, destinata a seguire la stessa sorte se non si interviene in tempo.
Cemento bollente, verde assente
Queste grandi superfici lastricate, senza neppure un albero, si trasformano in “hotspot” di calore che peggiorano la qualità della vita, soprattutto nei mesi estivi. È il caso di Cordusio, oggetto di un progetto di riqualificazione che, secondo gli esperti, rischia di dimenticare un elemento cruciale: il verde.
Gli esperti lanciano l’allarme
A sollevare la questione è il Comitato tecnico-scientifico del Piano Aria Clima del Comune, composto da figure di spicco come Maria Berrini (ex presidente AMAT), Edoardo Croci (tra i promotori dell’Ecopass) e Anna Gerometta (presidente di Cittadini per l’Aria). Il gruppo ha inviato una lettera ufficiale al sindaco e alla giunta per chiedere un ripensamento urgente del progetto, segnalando l’inadeguatezza dell’attuale impostazione, che ignora totalmente la necessità di piantumare alberi.
Cardusio “grigia”, non verde
Nella comunicazione si riconoscono i vantaggi della pedonalizzazione, ma si denuncia una “mancanza evidente”: non è prevista alcuna forma di vegetazione. Non solo: anche gli alberi mostrati nelle prime simulazioni grafiche sono spariti dalle versioni più recenti del progetto. Il risultato? Una grande spianata grigia, senza ombra, prati, arbusti o un angolo fresco in cui rifugiarsi.
Il Comitato non si limita alla critica: propone anche alternative. «Comprendiamo le difficoltà legate alla presenza di infrastrutture sotterranee», scrivono gli esperti, «ma esistono metodi consolidati per inserire elementi verdi anche in contesti urbani complessi». Tra le proposte: vasche sopraelevate, sistemi di irrigazione innovativi, soluzioni tecniche già adottate in molte città europee.
Un appello per una città più vivibile
La richiesta finale è inequivocabile: trattare il verde urbano come una componente infrastrutturale essenziale, alla pari delle reti idriche o dei servizi sanitari. E, se possibile, integrarlo con elementi “blu” — fontane, nebulizzatori, giochi d’acqua — capaci di mitigare la calura e migliorare la qualità dell’ambiente urbano.
Milano, capitale dell’innovazione e del design, non può permettersi di restare indietro su un tema così cruciale come l’adattamento climatico. Senza verde, il futuro sarà sempre più rovente.