
Milano – Ecco i quartieri più roventi: qui le maggiori isole di calore. La classifica, da Sarpi a Bovisa

Milano – Ecco i quartieri più roventi, con le peggiori isole di calore.
Il mese di giugno a Milano ha segnato un nuovo preoccupante primato in fatto di caldo. Secondo l’Osservatorio Meteorologico Milano Duomo, in 27 delle 30 notti del mese appena trascorso le temperature non sono mai scese sotto i 20 gradi, una soglia che definisce le cosiddette “notti tropicali”. Questo dato supera perfino l’estate torrida del 2003, che fino ad ora deteneva il record con 25 notti simili. Il picco si è raggiunto nella notte tra il 29 e il 30 giugno, quando alle 5 del mattino la colonnina di mercurio segnava ancora 27 gradi.
Anche i dati storici raccolti da Arpa Lombardia confermano il peggioramento della situazione climatica: nell’arco degli ultimi trent’anni, le notti tropicali annuali sono passate da circa 40 a 80, praticamente raddoppiate.
A rendere la situazione ancora più critica è il fenomeno delle “isole di calore”, ovvero quelle zone urbane dove l’accumulo di cemento, l’assenza di vegetazione e la densità edilizia fanno aumentare sensibilmente le temperature rispetto ad aree meno costruite. A Milano, le zone centrali e più cementificate risultano essere le più calde in assoluto. Tra tutte, il quartiere Sarpi, vicino al centro città, si distingue per una temperatura notturna media che sfiora i 23 gradi. Ma i valori più estremi si riscontrano nelle aree più periferiche: tra Bovisa e Bicocca, durante il giorno si sono toccati i 37 gradi.
Le previsioni meteorologiche indicano che l’ondata di caldo continuerà nei prossimi giorni, spinta dall’anticiclone africano che sta dominando il Mediterraneo. Le massime dovrebbero aggirarsi attorno ai 35 gradi, mentre anche le ore notturne resteranno afose. Solo nel weekend si intravede una tregua: l’arrivo di correnti atlantiche più fresche potrebbe portare rovesci temporaleschi e un temporaneo calo delle temperature.
Nel frattempo, per far fronte all’emergenza climatica, la Regione Lombardia ha emesso un’ordinanza straordinaria. Il provvedimento impone restrizioni alle attività lavorative all’aperto – come cantieri, agricoltura e florovivaismo – nelle giornate classificate a rischio elevato per il caldo. Tuttavia, l’ordinanza non si applica alle operazioni urgenti o a quelle legate a servizi essenziali.
La situazione climatica milanese, aggravata da un’urbanizzazione intensa e dalla scarsa presenza di aree verdi, richiede ora riflessioni strutturali e interventi a lungo termine per affrontare un’estate che rischia di diventare la nuova normalità.