
Milano – In piazza Duomo si è creato un vero laboratorio di bio-diversità. Tra farfalle, api e rododendri il risultato è sorprendente. Ecco il progetto

Nel cuore di Milano, a pochi passi dal Duomo, un piccolo spazio verde si è trasformato, in appena due anni, in un sorprendente esempio di biodiversità urbana.
Questo angolo di natura, un tempo trascurato, è stato adottato nel 2022 dal brand Zegna, che ha scelto di valorizzarlo ispirandosi all’Oasi Zegna, una vasta area naturale protetta di 110 km² situata sulle Alpi Biellesi. L’obiettivo era ambizioso: ricreare in pieno centro città un ecosistema simile a quello montano, introducendo alcune delle piante simbolo dell’Oasi, come i rododendri, noti per le spettacolari fioriture che si manifestano a maggio.
Portare queste piante in un ambiente come piazza Duomo, caratterizzato da estati calde e suolo secco e povero, è stato tutt’altro che semplice. I rododendri, infatti, prediligono ambienti freschi e terreni acidi, condizioni difficili da ottenere in un contesto urbano così estremo. Ma oggi, il risultato è sorprendente: grazie all’introduzione di 44 alberi di canfora, la situazione è radicalmente cambiata. Le canfore, crescendo, hanno trasformato il microclima dell’area, offrendo ombra e maggiore umidità al terreno.
A spiegare l’evoluzione del progetto è Vittorio Peretto, paesaggista e agrotecnico incaricato da Zegna. Nel primo anno, racconta, i rododendri non hanno resistito al caldo estivo e sono stati trasferiti nuovamente nell’Oasi. Ma nel tempo, le canfore hanno creato un ambiente favorevole, rendendo possibile la permanenza delle piante anche nei mesi più caldi. Oggi, sotto la loro protezione, i rododendri sono rigogliosi e in buona salute.
Le aiuole non ospitano solo rododendri: una ricca varietà di piante colorate convive in armonia, creando un colpo d’occhio suggestivo. Tra queste spiccano echinacee dai toni fucsia e rossi, rudbeckie con petali gialli e centro scuro, verbene lilla, gaure bianche e diverse graminacee come stipa e carex, capaci anche di migliorare la qualità del suolo. Inoltre, Peretto ha introdotto anche piante selvatiche come il tasso barbasso e la carota selvatica, che regalano leggerezza e naturalezza al paesaggio. Il risultato è un vero e proprio rifugio naturale per gli insetti impollinatori, come api solitarie, bombi e farfalle.
Questa esperienza non è solo un modello da ammirare, ma anche da imitare, magari in forma ridotta su terrazze o balconi. Chi ha a disposizione vasi di grandi dimensioni può, ad esempio, coltivare la canfora, pianta sempreverde resistente, dal fogliame decorativo e capace di tenere lontani gli insetti grazie alle sue proprietà aromatiche. Le foglie, una volta essiccate, possono essere utilizzate anche nei cassetti, in sostituzione delle tradizionali pastiglie antitarme.
Per i rododendri, invece, serve maggiore attenzione: preferiscono l’ombra, un terreno drenato e fresco, e soffrono il caldo e l’eccesso d’acqua nei vasi. Per coltivarli con successo è consigliabile piantarli in giardini o cortili, magari accostandoli ad altre specie che migliorino il microambiente.
Il progetto di piazza Duomo si rivela quindi un esempio virtuoso di come anche un piccolo spazio urbano possa diventare un laboratorio di rinascita verde, offrendo bellezza, biodiversità e una nuova relazione tra città e natura.