
Milano – La folle confessione dell’aggressore di piazza Gae Aulenti: “Volevo colpire il potere economico, donna accoltellata a caso”
A Milano, l’aggressione avvenuta in piazza Gae Aulenti ha finalmente un colpevole. Vincenzo Lanni, originario di Bergamo, ha confessato dopo un lungo interrogatorio di fronte al sostituto procuratore Maria Cristina Ria, ammettendo di essere l’uomo ripreso dalle telecamere mentre accoltellava alla schiena una donna scelta del tutto a caso.
L’uomo ha raccontato di aver agito spinto da un profondo risentimento verso la società e da un senso di insofferenza accumulato nel tempo.
Secondo quanto emerso, Lanni aveva selezionato piazza Gae Aulenti come luogo dell’attacco perché la considera un simbolo del potere economico e della finanza, che per lui rappresentano le cause delle sue frustrazioni. “Volevo colpire il potere economico”, avrebbe dichiarato, specificando però che la donna, una manager di 43 anni residente a Meda, non era un obiettivo mirato, ma una vittima completamente casuale. Non la conosceva e non aveva alcun legame con lei: la scelta sarebbe stata puramente simbolica, volta a “ferire” il contesto che la circondava, non la persona in sé.
Durante la notte di interrogatorio, l’uomo è apparso lucido e consapevole, fornendo ai carabinieri informazioni precise anche su ciò che ha fatto dopo l’aggressione. Ha raccontato di aver abbandonato la giacca usata per l’attacco nei pressi di un supermercato Esselunga in viale Famagosta. Gli investigatori, seguendo le sue indicazioni, hanno effettivamente recuperato l’indumento, confermando la sua versione.
L’arresto è stato possibile grazie alla sofferta segnalazione della sorella gemella, che ha riconosciuto il fratello dalle immagini diffuse dai media e ha deciso di contattare le forze dell’ordine.
Il profilo di Lanni è complesso. Ex programmatore informatico e appassionato di scacchi, dieci anni fa aveva perso il lavoro e non era più riuscito a reinserirsi stabilmente. Negli ultimi tempi si trovava in una comunità di recupero, ma era stato recentemente allontanato per cattiva condotta, evento che avrebbe aggravato il suo stato di rabbia e frustrazione.
Non è la prima volta che Lanni compie gesti violenti: nel 2015 aveva già accoltellato due anziani in provincia di Bergamo, per i quali aveva scontato la pena ed era quindi libero senza restrizioni al momento dell’attacco di Milano.
Ora la Procura sta valutando le accuse, mentre la città resta sconvolta da un gesto definito dagli inquirenti “ simbolico ma terribilmente casuale” — un atto di violenza nato dal rancore personale, rivolto contro un mondo che l’uomo percepiva come responsabile della propria esclusione.
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