
Milano – Maxi blitz contro le rapine in strada: 50 giovani fermati in città, anche minorenni

Maxi blitz contro le rapine in strada: 50 giovani fermati in città, anche minorenni
Un’importante operazione della Polizia di Stato, coordinata dalla Procura di Milano e dalla Procura per i minorenni, ha portato all’esecuzione di numerosi provvedimenti restrittivi nei confronti di persone coinvolte in rapine e furti con strappo. Tra gli indagati figurano anche cittadini stranieri.
L’operazione è il risultato di un’indagine approfondita su una serie di rapine e furti avvenuti negli ultimi mesi, spesso commessi da giovani di origine straniera. Durante l’attività investigativa, è emersa una rete di ricettazione ben organizzata, che fungeva da punto di riferimento per la vendita della refurtiva.
I sospettati sono accusati di aver preso parte a numerose aggressioni e rapine, sia nelle vie della città che nei pressi di stazioni della metropolitana e su altri mezzi pubblici. Le accuse comprendono associazione a delinquere, ricettazione e riciclaggio. Complessivamente, sono 50 le persone coinvolte nell’operazione, di cui 18 minorenni. Alcuni degli indagati sono stati sottoposti a custodia cautelare in carcere, mentre per altri è stato disposto il fermo dal pubblico ministero.
Le indagini, coordinate dal pm Rosaria Stagnaro e portate avanti dalla Squadra Mobile della Questura di Milano con il supporto dei Commissariati locali, hanno permesso di individuare i responsabili di almeno 25 rapine.
“La visione delle immagini dei sistemi di videosorveglianza dei luoghi dove sono state commesse le rapine, l’attività tecnica di intercettazione e l’analisi dei dispositivi telefonici sequestrati – informa l’Ansa – ” ha permesso di svelare un sistematico e permanente canale di ricettazione dei monili in oro riconducibile a una famiglia di origine romena, i cui componenti – in tutto 7 persone – sono stati arrestati con la contestazione dei reati di associazione per delinquere, ricettazione e riciclaggio. Le indagini hanno permesso di svelare anche un “sistematico” e “permanente” canale di ricettazione della refurtiva. La base logistica di tale organizzazione si trovava in una casa popolare abusivamente occupata, sita nel quartiere San Siro, ove gli autori delle rapine sapevano di potersi recare, per ricettare la refurtiva, senza alcun preavviso e a qualsiasi orario. Periodicamente, l’oro raccolto, veniva trasportato in Romania per essere riciclato. Per gestire i contatti con alcuni rapinatori e per allargare il giro d’affari, il gruppo romeno si è avvalso di una giovane ragazza italiana di seconda generazione di 17 anni e di un cittadino libico di 21 anni”.