
Milano più verde – 700 nuovi alberi per i Giardini Indro Montanelli e il Parco Forlanini, dopo i danni del maltempo

Milano più verde – 700 nuovi alberi per i Giardini Indro Montanelli e il Parco Forlanini
Oltre 730 alberi messi a dimora ai Giardini Pubblici Indro Montanelli e al Parco Forlanini, grazie alla generosità di Msc Foundation e di Webuild, che hanno partecipato come donatori alla raccolta fondi ‘Milano per gli Alberi’, l’iniziativa partecipativa e corale avviata dal Comune di Milano per il ripristino del verde dopo il nubifragio che colpì la città nell’estate del 2023 con raffiche di vento che hanno raggiunto anche i 100 Km/h, provocando la caduta di oltre 4mila piante.
Da alcune settimane sono terminati i lavori di piantumazione in questi due importanti parchi cittadini: per questo motivo l’Amministrazione ha voluto ringraziare pubblicamente i due donatori in un evento che si è tenuto oggi a Palazzo Marino in cui sono stati presentati i due progetti di messa a dimora delle alberature e a cui hanno partecipato, oltre a rappresentanti del Comune di Milano, anche Pierfrancesco Vago, presidente esecutivo della Divisione Crociere del Gruppo MSC e Presidente del Comitato esecutivo della MSC Foundation, e Pietro Salini, amministratore delegato Webuild.
In particolare, grazie alla donazione di Msc Foundation, ai Giardini Pubblici Indro Montanelli – uno dei parchi più colpiti dal nubifragio con la perdita di 187 alberi e il danneggiamento di 4 alberi monumentali – sono stati messi nuovamente a dimora 220 alberi. Tra le specie piantumate troviamo frassini, canfore, tigli, querce, aceri, ippocastani; e ancora: pino strobo, gleditsia, ginkgo biloba, sono per citarne alcune.
Grazie alla donazione di Webuild, al Parco Forlanini – che durante il nubifragio ha perso più di 350 piante – sono stati rimessi a dimora 510 alberi, tra cui aceri, tigli, bagolari, salici, querce, cedri e platani. Le specie delle alberature messe a dimora sono state scelte perché caratterizzate da una buona resistenza a elevate temperature, alla siccità, all’inquinamento urbano e agli attacchi di patogeni e parassiti: in alcuni casi sono state effettuate semplici sostituzioni, in altri inserimenti mirati per limitare eventuali danni e stress legati proprio all’innalzamento delle temperature e all’inquinamento urbano.