
Milano – Un nuovo “Bosco verticale”anche in periferia? – Ecco il progetto (ma la realtà è diversa)

Milano – Un nuovo “Bosco verticale anche in periferia?” – Ecco il progetto
Case popolari rinnovate a Milano: efficienza energetica sì, verde verticale no
Un progetto di riqualificazione urbana nella periferia sud-ovest milanese ha trasformato quattro edifici di edilizia popolare in costruzioni all’avanguardia sul fronte energetico, ma ha deluso le aspettative sul piano estetico-ambientale.
Il complesso residenziale di via Franco Russoli, situato nelle vicinanze della fermata Romolo della metropolitana, ha visto concludersi nei primi mesi del 2024 un intervento di ristrutturazione atteso per oltre un decennio. I palazzi, precedentemente privati dell’amianto che li rivestiva, sono rimasti in uno stato di abbandono per anni a causa delle difficoltà economiche di ALER.
L’operazione, inizialmente preventivata per 12 milioni di euro ma lievitata fino a 15 milioni, è stata possibile grazie alla collaborazione tra settore pubblico e privato: ALER, A2A (responsabile della progettazione), Wood Beton e Regione Lombardia, che ha contribuito con circa un milione di euro per coprire spese non rientranti nei parametri standard.
Innovazioni tecnologiche e sostenibilità
I 187 appartamenti hanno beneficiato di numerosi miglioramenti che hanno permesso il salto alla classe energetica A:
Le facciate sono state rivestite con pannelli isolanti realizzati con carta derivata dagli scarti di riso del Parco Agricolo Sud Milano, materiale che garantisce un buon isolamento sia invernale che estivo. I tetti sono stati trasformati in spazi comuni con giardini, orti urbani, arnie e alberi da frutto. L’installazione di pannelli fotovoltaici completa il quadro di sostenibilità.
La promessa mancata del verde verticale
Nonostante i notevoli progressi sul fronte dell’efficienza energetica, il progetto ha disatteso una delle sue promesse più suggestive. I rendering iniziali mostravano edifici ricoperti di vegetazione, in una sorta di versione popolare del celebre “Bosco Verticale” milanese. Tuttavia, come spesso accade nei progetti architettonici, la realtà ha preso una piega diversa: il verde, anziché svilupparsi in verticale sulle pareti degli edifici, è stato confinato agli spazi orizzontali sui tetti.
Questo scostamento tra le immagini promozionali e il risultato finale rappresenta l’ennesimo caso in cui i rendering accattivanti utilizzati per presentare i progetti finiscono per creare aspettative che non trovano riscontro nella realizzazione concreta, fenomeno che si verifica non solo negli sviluppi immobiliari privati ma anche, come in questo caso, negli interventi di edilizia pubblica.
Nonostante questa delusione, il progetto potrebbe comunque costituire un modello pilota in Italia per l’approccio integrato alla riqualificazione energetica degli edifici popolari esistenti.