Mossa a sorpresa del Governo – Arriva la tassa sugli extraprofitti delle banche. Misura da 2 miliardi di euro

Il Consiglio dei Ministri ha approvato una misura nel decreto Asset per tassare gli extraprofitti delle banche. La tassa, che avrà un’aliquota del 40% ma non potrà superare il 25% del patrimonio netto, è stata ideata come una norma di equità sociale.

I proventi saranno destinati all’aiuto ai mutui per la prima casa e alla riduzione delle tasse. La misura dovrebbe portare più di due miliardi alle casse dello Stato.

La tassa si applica ai profitti che superano del 3% o del 6% (per il 2022 e 2023 rispettivamente) il margine di interesse dell’anno precedente. Deve essere versata entro sei mesi dalla chiusura dell’esercizio finanziario dell’anno precedente, a partire dal gennaio 2024.

Tuttavia, per le banche che approvano il bilancio oltre il termine di quattro mesi, esistono disposizioni speciali. L’imposta straordinaria non è deducibile dalle tasse sul reddito o dall’imposta regionale sulle attività produttive.

“Per le banche il cui esercizio non coincide con l’anno solare – spiega Milano Finanza – ” come per esempio Mediobanca, «se il termine di cui ai primi due periodi scade nell’anno 2023, il versamento è effettuato nel 2024 e, comunque, entro il 31 gennaio». Finora il ministero dell’Economia aveva imboccato la strada della moral suasion e spronato le banche a riequilibrare in tempi rapidi i rendimenti sui depositi rispetto alla raccolta.

“Ancora a inizio giugno Giorgetti – conclude il sito di economia – aveva spiegato che un intervento di questo genere non era in cantiere. Quando il dibattito sugli extraprofitti bancari è entrato nel vivo, Carlo Messina, amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, aveva invece lasciato intendere di essere pronto a pagare a patto che i proventi finanzino la lotta alle disuguaglianze”.