Petrolio, nuova impennata – Il prezzo supera i 100 dollari al barile, allarme rosso fra gli operatori

02/03/2022

Le drammatiche notizie che arrivano dall’Ucraina spingono ancora alle stelle i prezzi dell’energia. Il gas naturale scambiato ad Amsterdam è in forte salita: +24%, a quota 123 euro al megawattora.

E anche il prezzo del petrolio è cresciuto di oltre il 5% nei due principali indici di riferimento, con il Wti prossimo ai 101 dollari al barile e il Brent a quota 103,6.

Allarme rosso  per l’impennata del prezzo del petrolio.
Gli Usa e altri trenta Paesi hanno annunciato che metteranno sul mercato 60 milioni di barili di greggio, ma l’annuncio, a quanto emerge,  non ha sortito effetti  e tra gli operatori resta l’allarme rosso.

Il timore è che se non ci dovessero essere segnali positivi sul fronte guerra, il rally dell’oil continuerà a proseguire. Secondo una delle ultime analisi di Goldman Sachs in poco tempo contratto sul Brent potrebbe arrivare a 120 dollari al barile.

Prosegue nel frattempo – riferisce Milano Finanza – ” la volatilità degli indici azionari di tutto il mondo, con gli investitori che provano a prezzare il potenziale impatto economico globale della guerra in Ucraina e delle conseguenti sanzioni. In Europa, il Ftse Mib perde il 2,7%, il Cac il 2,6% e il Dax il 2,4%. Contiene in parte le perdite solo il Ftse 100 di Londra (-1%), vista la sua elevata esposizione alle società estrattrici di materie prime, e in particolare di petrolio. L’oro sale dell’1% intorno ai 1.920 dollari l’oncia, mentre il dollaro si rafforza ancora sull’euro: il cross tra moneta unica e biglietto verde scende a 1,1147. Torna di moda anche il bitcoin: la regina delle cripto vede la sua capitalizzazione crescere di oltre il 5,5% sopra i 44mila dollari”.

Infine sul versante corporate Milano Finanza segnala  “la trimestrale di Zoom Video Communications (-1,8% in apertura), la piattaforma di videoconferenze diventata celebre durante la pandemia. La società californiana ha generato nel quarto trimestre 2021 vendite per 1,07 miliardi di dollari, segnando un incremento rispetto a 882,5 milioni di dollari dello scorso anno. Tuttavia, stando ai dati FactSet, l’incremento del 21% osservato su base annuale rappresenta la crescita più lenta delle vendite dell’azienda. Per fare un confronto, nel trimestre di ottobre, le vendite erano aumentate di quasi il 35%”.

 

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