Territorio

05/04/2023

Tari a Milano – La tariffa diminuisce anche nel 2023, più rifiuti prodotti da attività commerciali: INFO

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Continua a diminuire per i milanesi la tassa sui rifiuti: le utenze domestiche pagheranno nel 2023 in media il 3,65% in meno dello scorso anno. La riduzione fa seguito a quella di oltre il 4% registrata nel 2022 e conferma il trend degli ultimi anni: nel 2019 in città la tariffa media per famiglia era di 225 euro, nel 2022 è stata di 212,74 euro, quest’anno sarà di 204 euro. La delibera con le tariffe Tari 2023 e le relative agevolazioni è stata licenziata oggi dalla Commissione consiliare Bilancio di Palazzo Marino e passerà quindi all’esame dell’Aula per l’approvazione, prevista per legge entro il 30 aprile.

Il tributo coprirà la spesa per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, che si prevede ammonti quest’anno a 299.245.000 euro, ovvero 2.842.000 euro in più dello scorso anno, quando il servizio di Amsa è costato 296.402.000 euro. La riduzione che i cittadini e le cittadine registreranno sul bollettino del Comune è dovuta a una diversa ripartizione dei costi fra utenze domestiche e non domestiche. Una maggiore percentuale di rifiuti prodotti dalle attività commerciali, infatti, aumenta la quota di gettito a carico di queste ultime: se nel 2022 nelle case dei milanesi si produceva il 53% dell’immondizia, quest’anno la percentuale scende a circa il 51%, con un parallelo aumento di due punti percentuali dei rifiuti generati dalle utenze non domestiche. Il gettito che il Comune attende dai nuclei familiari per il 2023 è dunque di 154 milioni di euro (contro i 158 milioni dello scorso anno), quello dalle attività è di 145 milioni (contro i 138 milioni dello scorso anno).

Rimangono costanti i coefficienti applicati alle parti sia fissa sia variabile della tariffa, mentre continuano a crescere il numero delle utenze: sono circa 11.000 in più complessivamente rispetto al 2022 e oltre 50.000 in più rispetto al 2019. Le utenze domestiche passano da 745.052 nel 2022 a 754.382 nel 2023 (erano 703.692 nel 2019), quelle non domestiche da 136.558 nel 2022 a 138.185 (erano 139.457 nel 2019, scesi poi a 133.257 nel primo anno di pandemia). Il totale delle superfici imponibili, fra dichiarate e accertate, passa da circa 86 milioni di metri quadri del 2022 a quasi 89 milioni quest’anno.

Per quanto riguarda le abitazioni, la maggior parte dei contribuenti sono nuclei familiari composti da due persone (319.000), seguiti dai single (287.000), mentre le famiglie di 4 persone si riducono a 53.566 (il 7% del totale). Fra le utenze non domestiche, la categoria più numerosa è quella degli uffici, studi professionali, agenzie e laboratori di analisi (36.853), seguita da quella delle autorimesse e magazzini (35.618) che insieme compongono oltre il 50% del totale, mentre chiudono la classifica cinema e teatri (130) e gli alberghi con ristorante (41).

La tassa sui rifiuti Tari, introdotta dal 2014 in sostituzione della Tares, è dovuta da chiunque possieda o detenga, a qualsiasi titolo, locali o aree scoperte che possano produrre rifiuti. Il gettito previsto copre il 100% del costo del servizio, ma il Comune dispone riduzioni tariffarie per una serie di casistiche, finanziate con risorse proprie, diverse dai proventi del tributo: quest’anno si confermano le agevolazioni fissate nel 2019, come il taglio del 25% della parte variabile della tariffa per le famiglie numerose o del 15% per gli over 75, lo sconto di 2 euro al metro quadro per i fiorai o del 25% per le onlus e le attività in zone precluse al traffico a causa di opere pubbliche. Palazzo Marino coprirà le riduzioni previste in delibera con 2.242.000 euro.

Per fare qualche esempio, una famiglia di due persone in una casa di 70 metri quadri pagherà quest’anno 206 euro invece dei 214,5 versati nel 2022; un single in 50 metri quadri 120 euro invece dei 124,95 dello scorso anno; una famiglia di 4 persone in 100 metri quadri 328,85 euro invece dei 341,68 del 2022.

Al voto del Consiglio comunale vengono sottoposti anche alcuni aggiornamenti al Regolamento comunale per l’applicazione della Tari, come l’equiparazione dell’attività di studio all’attività lavorativa prestata all’estero per l’esclusione dal conteggio del numero di occupanti di un immobile.

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