Pacco rubato in portineria: da oggi è furto aggravato, come in abitazione

Il principio da cui parte la Cassazione prevede infatti che  locale dove il portiere custodisce i plichi va considerato come una privata dimora.

E’ stato così accolto il ricorso della pubblica accusa contro la decisione del Tribunale di escludere la validità dell’arresto in flagranza del ladro che voleva rubar una scatola inviata dalla Internet company di Seattle. Il furto era stato poi sentato grazie all’intervento del custode.

“Per il Tribunale – spiega Il Sole 24 Ore – l’arresto in flagranza andava escluso, perché il furto in questione doveva essere considerato semplice. Circostanza nella quale l’arresto in flagranza è facoltativo e giustificato solo dalla pericolosità del reo: elemento che, nello specifico, certamente mancava. Per i giudici di primo grado, infatti, il locale portineria di uno stabile condominiale non poteva essere considerato «in tutto o in parte a privata dimora», né la pertinenza di una casa privata.

“Diversa la conclusione della Suprema corte – si legge ancora sul quotidiano di economia – “che considera legittimo l’arresto, essendo il reato aggravato perché il furto in guardiola di uno stabile rientra nel raggio d’azione dell’articolo 624 bis, che stabilisce le pene per il furto in abitazione. La portineria, contrariamente a quanto affermato dal Tribunale, è una pertinenza. Può esserlo rispetto all’abitazione del portiere o, se quest’ultimo abita altrove, lo è comunque pro quota in riferimento a tutti gli appartamenti del complesso”.