Milano: testamento colombiano di Berlusconi. Ascoltata in caserma Marta Fascina: ecco cosa ha detto

Nell’ambito dell’inchiesta sul presunto testamento colombiano di Silvio Berlusconi, l’ultima compagna dell’ex presidente del Consiglio, Marta Fascina, è stata sentita presso una caserma della Guardia di Finanza dal procuratore di Milano, Marcello Viola. La vicenda, che coinvolge un imprenditore torinese, Marco Di Nunzio, ha assunto nuovi sviluppi.

Di Nunzio è stato inizialmente indagato per falso in testamento e tentata truffa, ma ora la sua posizione si complica con l’accusa anche di tentata estorsione ai danni dei figli dell’ex premier. Secondo il presunto documento, Berlusconi avrebbe destinato 26 milioni, uno yacht, ville ad Antigua e il 2% della Fininvest a Di Nunzio.

“Il 6 novembre – spiega Il Sole 24 Ore – “Di Nunzio, già indagato, aveva chiesto inutilmente al Tribunale civile il sequestro di parte dei beni degli eredi Berlusconi e per controbattere all’ambasciata italiana che attestava come Berlusconi non fosse mai entrato in Colombia, tantomeno il 21 settembre 2021 quando in apparenza a Cartagena avrebbe espresso il testamento davanti a un notaio, aveva prodotto alcuni documenti a sostegno della nuova tesi per la quale Berlusconi non risulterebbe sui normali registri frontalieri della Colombia perché vi sarebbe entrato dal mare, a bordo di un peschereccio: si tratta di due apparenti fatture dell’acquisto quel giorno, di due quadri di Botero e di uno smeraldo, e l’esito negativo di un tampone molecolare Covid in teoria effettuato da Berlusconi Su questa vicenda, il procuratore Viola e la pm Roberta Amadeo hanno voluto chiedere a Fascina se ricordasse dove fosse Berlusconi il 21 settembre 2021, e se a sua conoscenza fosse mai stato in Colombia. Fascina lo ha escluso, e su quel giorno ha documentato, con le copie di una agenda, dov’era e cosa aveva fatto Berlusconi”.