
Lo Smart Working è negato? E tantissime mamme lasciano il lavoro. Boom di dimissioni
Lo Smart Working è negato? E tantissime mamme lasciano il lavoro. Boom di dimissioni
Senza smart working è boom delle mamme che lasciano il lavoro: si parla già di 40 mila dimissioni
Lo “smart working”, inizialmente introdotto durante la pandemia e esteso fino al 31 marzo di quest’anno per consentire ai genitori con figli di età inferiore ai 14 anni e ai lavoratori fragili di gestire lavoro e esigenze personali, non sarà ulteriormente prorogato.
Le proposte di emendamento presentate sono state infatti respinte e la Pubblica Amministrazione ha già anticipato il ritorno alla normalità dall’1 gennaio.
Tuttavia, una direttiva del ministro Paolo Zangrillo ha eliminato l’obbligo del lavoro in presenza per i lavoratori che documentano gravi situazioni di salute, personali o familiari. Questo coinvolge circa 500.000 lavoratori, secondo il segretario del sindacato FLP – Federazione Lavoratori Pubblici e Funzioni Pubbliche, Marco Carlomagno.
“Parliamo, potenzialmente, di circa 500.000 lavoratori – ha dichiarato Marco Carlomagno – “dalle prime risultanze di una nostra indagine emerge un sostanziale ridimensionamento nel suo complesso dell’utilizzo del lavoro agile nelle Pubbliche amministrazioni rispetto al 2023, con conseguenti, immediate, ricadute anche per la categoria dei fragili».
Anche se ci sono disparità di trattamento tra i diversi enti pubblici, con alcuni che consentono il lavoro da remoto in modo più flessibile rispetto ad altri, i fatti dicono che si è ormai tornati alla situazione pre-pandemia: chi desidera lavorare da remoto dovrà trovare un accordo con il datore di lavoro o persino a rinunciare al lavoro.
Ma il boom delle dimissioni riguarda soprattutto le donne e le mamme, con oltre 40 mila casi negli ultimi tempi.