Milano: “Le ho rotto il collo facendo un gioco erotico”

I carabinieri sono impegnati nella ricerca del corpo di Jhoanna Nataly Quintanilla Valle, la babysitter quarantenne scomparsa a Milano. Il suo compagno, Pablo Heriberto ha ammesso di averle spezzato il collo durante quello che ha descritto come un “gioco erotico”, ma sostiene che la sua morte sia stata accidentale.

La ricostruzione del delitto e le indagini in corso
L’omicidio sarebbe avvenuto all’interno del monolocale della coppia in piazza dei Daini, nella zona Bicocca. Dopo il decesso della donna, l’uomo, preso dal panico, avrebbe deciso di sbarazzarsi del corpo. Attualmente, le ricerche si stanno concentrando nelle campagne tra il canale Muzza e il fiume Adda, in particolare nell’area tra Cassano e Treviglio. Tuttavia, Gonzalez Rivas non ha saputo indicare con precisione il luogo esatto in cui ha abbandonato il cadavere, limitandosi a riferire di aver guidato “sempre dritto” prima di lasciare un borsone in una roggia vicino a una rotonda.

Gli inquirenti ritengono che il 48enne abbia agito da solo. Durante l’interrogatorio davanti alla giudice Anna Calabi, ha ribadito che non aveva intenzione di uccidere Jhoanna e che ha nascosto il corpo solo per paura delle conseguenze. Oltre a voler dare una degna sepoltura alla vittima, gli investigatori vogliono recuperare il cadavere per eseguire l’autopsia, che sarà fondamentale per chiarire le reali cause del decesso e stabilire se l’omicidio fosse premeditato.

A dare l’allarme è stata una cardiologa dell’ospedale Sacco, che aveva assunto Jhoanna come babysitter. Il 28 gennaio, preoccupata perché la donna non rispondeva più al telefono, ha contattato i carabinieri. Quando i militari si sono presentati a casa dell’uomo, lui ha minimizzato la relazione con la vittima, sostenendo che fosse solo una coinquilina e che si fosse trasferita altrove. Tuttavia, il suo comportamento ha insospettito gli investigatori, soprattutto perché aveva denunciato la scomparsa della donna solo il 31 gennaio, con un ritardo anomalo.

Inizialmente, la Procura di Milano aveva aperto un fascicolo per istigazione al suicidio contro ignoti, così da permettere ai carabinieri del Nucleo investigativo di proseguire le indagini. Col passare delle ore, però, gli elementi raccolti hanno portato all’iscrizione di Gonzalez Rivas nel registro degli indagati per omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere. Il fermo dell’uomo è stato disposto rapidamente e, infine, sabato è arrivata la sua confessione.

Adesso l’obiettivo principale degli investigatori è trovare il corpo di Jhoanna, mentre proseguono gli accertamenti per chiarire ogni dettaglio della vicenda.