Assicurazioni per alluvioni e terremoti – “Obbligo anche per le case”

Il ministro della Protezione civile, Nello Musumeci, ha rilanciato l’idea di un’assicurazione obbligatoria per le abitazioni contro i danni causati da eventi naturali, simile all’assicurazione auto.

Una proposta tornata alla ribalta dopo le recenti inondazioni in Emilia Romagna.

Nei primi sei mesi del 2023, le perdite globali causate da calamità come inondazioni, tempeste e terremoti hanno raggiunto i 120 miliardi di dollari, secondo i dati di Munich Re, e in Italia i danni assicurati hanno superato i 6 miliardi di euro. Nonostante questi numeri, solo una piccola percentuale di abitazioni e imprese è attualmente coperta da polizze assicurative contro terremoti e alluvioni.

Musumeci ha anticipato che, sebbene non sia stato ancora introdotto l’obbligo per tutti, si sta valutando questa soluzione. L’obbligo di assicurazione per le imprese, introdotto con la legge di bilancio, richiede che queste si assicurino entro il 31 dicembre 2024 per evitare sanzioni, anche se è possibile che la scadenza venga posticipata. Il decreto attuativo, in fase di elaborazione, prevede che lo Stato fornisca una garanzia per gli assicuratori tramite Sace, per un totale di 5 miliardi di euro all’anno fino al 2026.

Non mancano le polemiche.

Associazioni dei consumatori, come Assoutenti, appoggiano l’idea di una polizza obbligatoria per le abitazioni, ma l’Unione Nazionale Consumatori (Unc) critica i recenti aumenti dei premi assicurativi. Confedilizia, attraverso il suo presidente Giorgio Spaziani Testa, si è espressa con forza contro l’obbligo, sostenendo che lo Stato non dovrebbe trasferire il costo sui cittadini.

“E’ inaccettabile – ha dichiarato –  “che lo Stato scarichi sui cittadini le sue inefficienze”.