
Caso Ferragni – Safilo Group scarica l’influencer: “Rotto il contratto con Chiara. Violati gli accordi contrattuali”
Caso Ferragni – Safilo Group scarica l’influencer: “Rotto il contratto con Chiara. Violati gli accordi contrattuali”
Il produttore italiano di occhiali Safilo Group ha annunciato la cessazione dell’accordo di licenza per la progettazione, produzione e distribuzione delle collezioni “Eyewear” a marchio Chiara Ferragni, citando la violazione di impegni contrattuali da parte della titolare del marchio. Questa decisione è collegata a clausole di “buona condotta”, evocate in seguito a un’ammenda di 1,075 milioni di euro inflitta da AGCM (autorità antitrust) a Chiara Ferragni la settimana precedente.
L’Antitrust ha sanzionato anche società legate all’influencer e a Balocco per pratica commerciale scorretta, poiché avevano suggerito che l’acquisto del pandoro “griffato” Ferragni contribuisse a una donazione all’Ospedale Regina Margherita di Torino.
Intanto, riporta Rainews24, “si è presentato questa mattina in Procura a Milano l’avvocato Marcello Bana che rappresenta Chiara Ferragni per incontrare il procuratore aggiunto Eugenio Fusco, sul caso dei “Pandoro Pink Christmas” di Balocco e la beneficienza all’ospedale Regina Margherita di Torino. Il legale, nominato in seguito alla notizia degli esposti penali presentati da Codacons e Assourt in oltre 100 Procure d’Italia, ha offerto la massima collaborazione all’autorità giudiziaria e si è detto disponibile a fornire qualsiasi chiarimento. Da quanto si apprende da fonti in Procura, sarebbe “impraticabile” al momento un’ipotesi di reato per truffa perché mancherebbero tutti i presupposti dell’illecito sia a carico di Ferragni quanto delle società Fenice srl e TBS Crew srl che gestiscono i marchi e i diritti relativi alla figura della 36enne.
L’eventuale ma tutt’altro che scontata ipotesi – anzi remota – sarebbe quella di indagare per frode in commercio, il reato che punisce chi “consegna una cosa mobile” che “per origine, provenienza, qualità o quantità diversa da quella dichiarata o pattuita”. Andrà verificato se questo è avvenuto, se con l’espressione “qualità” è possibile intendere anche le “qualità etiche o morali” del prodotto, o di chi eventualmente lo avrebbe fatto”.