
Da Milano 97 anni fa partì lo storico Dirigibile alla conquista del Polo Nord – La storia di un’impresa

Da Milano 97 anni fa partì lo storico Dirigibile alla conquista del Polo Nord
Il 15 aprile 1928, dal quartiere Baggio di Milano, decollò una delle spedizioni più audaci e memorabili del Novecento: il volo del dirigibile Italia diretto verso il Polo Nord. L’impresa, ideata e guidata dal generale Umberto Nobile, fu resa possibile grazie al contributo economico di industriali e cittadini milanesi, che decisero di sostenere il progetto dopo il rifiuto di finanziamento da parte del governo, rappresentato all’epoca dal ministro dell’Aeronautica, Italo Balbo.
Milano, in cambio del proprio supporto, ottenne i diritti esclusivi per raccontare l’impresa attraverso la stampa e impose che il nome della città fosse associato in modo visibile alla spedizione. La nave di appoggio prese così il nome “Città di Milano”, mentre il dirigibile fu battezzato semplicemente Italia.
A bordo del dirigibile, oltre a Nobile, si trovavano venti persone e la cagnolina Titina, diventata poi un simbolo affettuoso dell’avventura. Dopo un lungo viaggio, nella notte tra il 23 e il 24 maggio, il Italia raggiunse finalmente il Polo Nord, dove vennero lanciati simbolicamente la bandiera tricolore italiana e il gonfalone del Comune di Milano, rendendo quest’ultima la prima città al mondo a raggiungere quella remota meta.
Purtroppo il trionfo si trasformò presto in tragedia. Durante il viaggio di ritorno, il dirigibile fu colpito da una violenta turbolenza, perse quota e si schiantò sul pack artico. Nell’impatto, dieci uomini, tra cui Nobile (rimasto ferito a una gamba), furono scaraventati fuori dal mezzo. Altri sei rimasero intrappolati all’interno del dirigibile, che dopo aver perso parte del suo peso riprese inspiegabilmente quota e sparì tra i ghiacci, senza mai più essere ritrovato.
I superstiti sul ghiaccio si rifugiarono in una tenda che, per via del colore acceso, fu presto ribattezzata “la tenda rossa”. Le operazioni di salvataggio mobilitarono mezzi provenienti da diversi paesi, tra cui Russia, Norvegia, Svezia e Finlandia, sotto il coordinamento della nave “Città di Milano”. Dopo lunghe settimane di attesa e di lotta contro le condizioni estreme del Polo, i membri dell’equipaggio della tenda rossa vennero infine tratti in salvo.
Questa impresa, tragica ma eroica, è rimasta profondamente impressa nella memoria collettiva italiana e internazionale. Oggi, la celebre tenda rossa è esposta al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano, come simbolo di coraggio, ingegno e della determinazione di una città che, con le sue forze, riuscì a scrivere una pagina unica nella storia dell’esplorazione.