In Romania è finita la vita dell’imprenditore italiano Mauro Donato Gadda. Il suo corpo è stato ritrovato nel tardo pomeriggio di lunedì 10 maggio, era carbonizzato nel porta bagagli di una Dacia Logan alle porte di Bucarest.

L’uomo 64enne originario di Busto Garolfo in provincia di Milano si era stabilizzato in Romania tra Giurgiu e Bucarest da una decina di anni. Era socio, assieme ad una coppia marito e moglie, ben nota nella comunità imprenditoriale romena, di un’azienda che si occupa della produzione di pompe e filtri di acqua.

Lo scenario che si è presentato davanti agli occhi delle forze dell’ordine locali è stato raccapricciante. Le indagini della polizia locale e i risultati dell’autopsia hanno permesso di ricostruire in parte la vicenda: il cadavere presentava diverse fratture alle ossa delle mani, varie costole rotte e il cranio spaccato. I colpevoli del delitto sarebbero stati i due coniugi di 27 e 23 anni, che avrebbero già confessato l’omicidio agli inquirenti del posto. I due giovani erano sposati e con due figli. L’imprenditore italiano avrebbe avuto una relazione con la giovane donna. Il marito, una volta scoperto l’intreccio passionale, avrebbe chiesto a Gadda di terminare la relazione ma lui non era d’accordo e insisteva per proseguirla. La coppia omicida avrebbe allora escogitato un piano per liberarsi di lui: la donna ha dato un appuntamento nell’appartamento dove erano soliti vedersi a Bucarest, al quale si sarebbe presentato invece il marito, uccidendo brutalmente Gadda. L’imprenditore è stato fatto a pezzi, caricato in macchina e poi dato alle fiamme nelle campagne attorno alla capitale romena.

E.F.M.

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