
Inter, clamoroso rimpianto. Pari con la Lazio e baraonda finale. Scoppia protesta contro arbitro e Var

Inter, clamoroso rimpianto. Pari con la Lazio e baraonda finale.
Rabbia e rimpianti: pareggio amaro contro la Lazio tra polemiche e silenzio stampa Il 31 maggio sarà l’ultima ancora di salvezza per un’Inter che ha chiuso la sfida con la Lazio sotto shock, confusa e – soprattutto – in silenzio. Un silenzio carico di frustrazione e protesta per l’episodio del rigore del 2-2, assegnato ai biancocelesti dopo revisione Var. Il gesto di Bisseck, accusato di un tocco di mano sul cross di Castellanos, ha fatto esplodere la rabbia in casa nerazzurra. Allenatore, giocatori e dirigenza hanno evitato ogni dichiarazione ufficiale, ma il malumore è evidente e fortemente diretto contro la direzione arbitrale di Chiffi e, in particolare, contro Marco Guida, assistente Var della gara.
Guida è finito al centro della bufera per un precedente discusso: alcune settimane fa aveva dichiarato pubblicamente di non voler più arbitrare il Napoli, sua conterranea, a causa del forte clima emotivo che circonda la squadra. Nonostante ciò, è stato comunque impiegato come Avar per una partita cruciale per la corsa scudetto, come Inter-Lazio. Una decisione che, alla luce delle polemiche, è sembrata per molti fuori luogo e inopportuna.
In campo, l’Inter ha sprecato una grande occasione. I risultati provenienti da Parma (pareggio del Napoli) avevano riaperto la corsa al titolo e ridato alla squadra di Simone Inzaghi il controllo del proprio destino. I nerazzurri, inizialmente efficaci con due reti, si sono poi spenti nel secondo tempo, lasciando spazio alla rimonta laziale, favorita anche da errori difensivi e – secondo molti – da decisioni arbitrali discutibili.
Il malcontento nerazzurro ha radici anche più profonde. Già in un precedente match contro la Roma, sempre Bisseck era stato coinvolto in un contatto sospetto in area con Ndicka, mai rivisto al Var. Gli episodi si sommano e alimentano un clima di sospetto e irritazione. Anche Inzaghi, espulso nel caos degli ultimi minuti di partita, ha condiviso il lungo silenzio post-gara, chiudendosi in spogliatoio con squadra e dirigenti per tentare di calmare le acque e riflettere sull’ennesima occasione buttata.
Il rigore assegnato alla Lazio ha fatto riaffiorare anche altri momenti controversi della stagione, come un episodio simile con protagonista Baschirotto del Lecce, ignorato dal Var. La sensazione è che l’Inter abbia compromesso un campionato che sembrava irrecuperabile solo dieci giorni fa, ma che le imprevedibili battute d’arresto delle rivali avevano miracolosamente rimesso in discussione.
Ora, il destino resta ancora legato a un’ultima giornata potenzialmente infuocata. Ma la ferita di questo scudetto rischia di essere ancora più dolorosa di quella del 2022, quando il titolo fu soffiato all’ultima curva dal Milan. A rendere il tutto più beffardo c’è anche il contributo di Marko Arnautovic, ex eroe involontario di quel Bologna-Inter segnato dall’errore di Radu: ieri, l’austriaco ha chiuso il match con un goffo errore sotto porta nei minuti finali, simbolo di un biennio deludente in maglia nerazzurra.
Nonostante una stagione europea esaltante, l’Inter rischia di restare con un pugno di mosche in campionato. E se la matematica ancora non condanna, la delusione, tra campo e Var, è già palpabile.