La benzina non si ferma più: punte di 2,8 euro al litro in Piemonte e Lombardia. E’ polemica con il Governo
Decine di distributori hanno alzato il prezzo della benzina a 2,5 euro. Le associazioni dei consumatori accusano gli esercenti di sfruttare la domanda durante i ponti di primavera.

I prezzi dei carburanti sono aumentati, con la benzina a 1,915 euro/litro e il gasolio a 1,812 euro/litro al self-service, e 2,053 euro/litro la benzina e 1,953 euro/litro il gasolio servito.

E il Codacons segnala prezzi sopra i 2,5 euro al litro sia in autostrada che in città. Un dato che trova l’opposizione del ministero delle Imprese osserva che molti distributori praticano prezzi inferiori alla media. Il Mimit sottolinea che migliaia di distributori rimangono sotto i 2 euro al litro, criticando le denunce delle associazioni.

La polemica col Codacons.

L’associazione consumatori replica che ci sono impianti che vendono la benzina servita tra 2,2 e 2,3 euro al litro e chiede al governo di ridurre le accise.

“Una vera e propria mappa nazionale del caro-benzina quella realizzata dall’associazione, riporta la Repubblica,  secondo cui «alla data di venerdì 12 aprile il prezzo più alto è stato praticato sulla A21 Piacenza-Brescia, dove un litro di verde in modalità servito era pari a 2,549 euro. Sempre sulla A21, ma in provincia di Alessandria, le benzina ha raggiunto nella stessa data 2,499 euro al litro. Sulla rete urbana, invece, si confermano tra i più cari 2,4 e i 2,5 per il diesel e benzina in modalità servito in Piemonte e Liguria, ma anche in provincia di Palermo. Prezzi alti sono praticati nella provincia di Benevento, dove due distributori hanno superato quota 2,5 euro al litro, con listini rispettivamente di 2,572 e 2,550 euro/litro, e in provincia di Modena, 2,509 euro al litro. Il ministero delle Imprese e del Made in Italy, però, osserva che come ci sono “alcune decine di distributori che praticano un prezzo più alto nel servito”, allo stesso tempo ce nel sono diverse migliaia che, ad oggi, praticano un prezzo più basso della media nazionale. Proprio nel motore di ricerca carburanti.mise.gov.it/ si segnala il caso del distributore in Via Lungolago Di Capolago a Varese, che il 10 aprile ha comunicato al Mimit un prezzo pari a 2,854 euro al litro per la benzina”.

Il Centro di formazione e ricerca sui consumi (Crc) ha rilevato infine come oggi in Italia per ogni litro di benzina acquistato dagli automobilisti oltre 1 euro se ne va in tasse. “Analizzando il peso della tassazione, si scopre che in Italia Iva e accise pesano per il 56,4% sulla benzina e per il 52,4% sul gasolio, con una incidenza più elevata rispetto al resto d’Europa, dove il peso della pressione fiscale si ferma al 52,47% sulla verde e al 47,22% sul diesel – spiega il Crc – Questo significa che su ogni litro di benzina le tasse incidono per 0,945 euro nella media Ue, e per 1,071 euro in Italia; sul gasolio per 0,801 euro al litro in Ue, 0,941 euro al litro in Italia. Nel nostro paese, quindi, su ogni litro di carburante si pagano di tasse tra i 12 e i 14 centesimi di euro in più rispetto al resto d’Europa”